Cosa vedere nel Chianti fiorentino in 3 giorni

di Selene Scinicariello

La Toscana è un posto meraviglioso, una tra le regioni italiane che più preferiamo. Qui si respira l’Italia. L’Italia dei grandi vini, dei profumi dell’olio, del lavoro nei campi. L’Italia delle strade panoramiche, dei bellissimi borghi nascosti, delle grandi bellezze artistiche. È proprio in questa regione che è nata la nostra lingua: quella lingua che affascina tutti all’estero, dei più grandi poeti mai esistiti, la lingua delle mille parolacce e dei mille romanticismi. In Toscana si respira la storia del nostro Paese e non c’è città come Firenze capace di ricordarci quanto siamo stati (e potremmo ancora essere) grandi. Amiamo la Toscana perché ci rilassa. Trascorrere qualche giorno tra buon cibo, buon vino e panorami mozzafiato ci fa stare bene. Distando solo poche ore da Genova, questa regione è spesso la meta di nostri weekend ed è per questo che in questo articolo abbiamo deciso di raccontarti cosa vedere nel Chianti fiorentino in 3 giorni.

 

Cosa vedere nel Chianti fiorentino in 3 giorni

 

 

Per il nostro weekend abbiamo scelto come base un campeggio in provincia di Certaldo, il Camping Panorama del Chianti, per poter girare, principalmente, tra i borghi del Chianti fiorentino.

La zona è ottima anche per chi volesse spingersi verso San Gimignano e il senese: Certaldo, infatti, si trova ad una cinquantina di minuti di macchina sia da Siena che da Firenze.

Noi, in passato, eravamo già stati nella bellissima Città delle torri e ci eravamo anche già spinti verso il cuore del Chianti, visitando il caratteristico borgo di Radda in Chianti.

Così, questa volta, abbiamo optato per un itinerario più rilassante, dedicato alla visita di qualche borgo e ad una capatina alle porte di Firenze, per vedere la città dall’alto di Piazzale Michelangelo, cosa che non avevamo mai fatto.

Ecco, allora, i nostri consigli su cosa vedere nel Chianti fiorentino in 3 giorni… ma prima di tutto ricordati di rilassarti, non avere fretta, guidare piano godendoti i paesaggi, mangiare carne e bere del buon vino.

 

Giorno 1

Il primo giorno, dopo aver montato la tenda sotto un bellissimo gelso (che si rivelerà, nel corso dei tre giorni, utilissimo per ripararci dal sole, ma anche un temibilissimo lanciatore di frutti attira formiche e sporca vestiti) ci siamo rilassati nella bellissima piscina del campeggio.

Osservando la foto potrai capire benissimo perché il campeggio si chiama Panorama del Chianti: la vista sulle colline è incredibile!

Essendo le due del pomeriggio, tutti riposavano e noi eravamo soli, circondati da un silenzio fantastico e dal canto dei grilli.

Non ti sto neanche a dire che a Ste, per addormentarsi sulla sdraio, è bastato un attimo.

 

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Piscina del Campeggio Panorama del Chianti.

 

Rinvenuti da uno stato di intorpidimento generale abbiamo deciso di avviarci verso qualcosa di un po’ più costruttivo.

 

Certaldo

La prima tappa è stato il borgo di Certaldo.

Il borgo antico è molto piccolo, si passeggia tra le case di mattoni, sulle strade di cotto, ritornando con la memoria ai tempi di una volta.

 

 

Avremmo voluto visitare il Palazzo Pretorio e il Museo di Casa Boccaccio, ma mancava solo un’ora alla chiusura di entrambi, così abbiamo rinunciato, ripromettendoci di tornare il prima possibile (magari evitandoci il sonnellino pomeridiano!).

Il biglietto per entrambi i musei costa 4 euro.

Qui trovi tutte le informazioni utili alla visita.

Non dimenticarti di fare un salto alla Chiesa dei Santi Jacopo e Filippo dove si trova la tomba del poeta e dove sono conservati i resti della Beata Giulia. La donna visse e morì qui, in una cella dalla quale, si dice, scambiasse ogni giorno cibo con fiori freschi che, misteriosamente, raccoglieva all’interno della stanzetta dove si era fatta murare.

 

 

Per salire al borgo antico di Certaldo noi abbiamo camminato, scoprendo solo una volta arrivati in cima dell’esistenza di una funicolare: la salita non è terribile, ma se sei pigro, è preferibile usarla!

 

Se hai intenzione di visitare Certaldo dovresti assolutamente leggere i nostri consigli sul borgo toscano!

Barberino Val d’Elsa

La seconda tappa del pomeriggio è stata Barberino Val d’Elsa: un piccolissimo borgo costituito principalmente da una stradina interna. Vale la pena fare una breve passeggiata in questo paesino e visitare la Chiesa di San Bartolomeo.

 

 

Noi siamo arrivati qui per l’ora di cena e, oltre ad un gruppo di quattro persone che prendevano l’aperitivo in un baretto sulla strada, non c’era nessuno. Solo tornando indietro abbiamo incrociato alcuni anziani del posto, che tutti imbellettati, maschi in capo e donne al seguito, si avviavano, immaginiamo, verso la cena.

Così abbiamo deciso di dirigerci a Tavarnelle Val di Pesa per cenare anche noi. Qui abbiamo mangiato un ottimo peposo, piatto tipico toscano, o meglio, di Impruneta.

 

Cosa mangiare nel Chianti fiorentino: il peposo

La tradizione vuole che il peposo sia un’invenzione dei fornacini (i lavoratori addetti alla cottura di mattoni di terracotta tipica della zona) della città alle porte di Firenze, che raccoglievano tutti gli ingredienti per questa specie di spezzatino in un tegame e lo posizionavano all’ingresso dei forni e lo lasciavano li fino a sera, quando il calore lo aveva trasformato in questa sostanziosissima prelibatezza.

 

Giorno 2

Continuiamo a darti consigli su cosa vedere nel Chianti fiorentino rimanendo sempre nei dintorni di Certaldo.

 

Badia a Passignano e la Cappella dei Pesci

Il giorno successivo, in mattinata, abbiamo visitato Badia a Passignano e la sua bellissima Abbazia, per poi dirigerci verso la Cappella dei Pesci.

La piccola Cappella sorge in luogo di silenzio, immerso tra i vigneti, dove regna sovrano l’odore di erba e della terra impregnata dal caldo.

La storia racconta di un miracolo che fu realizzato qui da san Giovanni Gualberto: durante il soggiorno di papa Leone IX a Passignano.

Giovanni Gualberto inviò due ragazzi alla fonte che si trovava dove oggi sorge la cappella, per pescare due lucci da offrire al pontefice.

Tutti sapevano che in quella fonte non c’erano mai stati pesci, ma i ragazzi trovarono davvero due lucci.

Da allora si diffuse la leggenda che le acque della fonte fossero miracolose e taumaturgiche.

Per arrivare alla Cappella c’è da fare un tratto di strada sterrato, che si percorre senza problemi.

Quando ci siamo stati noi la Cappella era chiusa, ma il luogo è davvero caratteristico.

 

 

Qui trovi un breve video che ti mostra un po’ questi magnifici luoghi.

 

 

Per pranzo abbiamo deciso di tornare in campeggio per farci una bella grigliatona.

Con 20 euro, alla Coop, abbiamo comprato filetto, salsiccia, pancetta, pomodori, peperoni, pane e i fegatini per i crostini. Un pranzo con i controfiocchi, quasi a bordo piscina! Altro che ristorante! Il bello del campeggio è anche questo no?!

 

Firenze dall’alto

Nel pomeriggio siamo andati ad Impruneta: sarà stato il caldo incredibile, ma non abbiamo trovato nulla da fare.

Ci siamo così diretti a all’Abbazia di San Miniato al Monte.

 

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Basilica di San Miniato al Monte.

 

San Miniato al Monte e Piazzale Michelangelo

Non so se ti è mai capitato di provare un’emozione così forte, quasi da lacrime agli occhi, davanti ad un panorama o ad un’opera d’arte.

Bé, appena Firenze ci si è parata davanti, con tutta la sua bellezza, in questo meraviglioso panorama dall’alto, abbiamo provato una sensazione unica, avevamo il magone.

Non crediamo che esista da nessun’altra parte qualcosa di paragonabile a Firenze e quando la vedi dall’alto, nel suo complesso, lo si capisce ancora di più.

Il piazzale della Chiesa era invaso da neo sposini e da fotografi, molti erano stranieri e siamo certi che quel giorno non se lo scorderanno davvero mai, non solo perché era il loro matrimonio!

 

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Firenze dall’Abbazia di San Miniato al Monte.

 

La Chiesa è bellissima. Forse quasi più bella di quelle del centro.

Gli affreschi sono in condizioni perfette e le travi di legno del tetto sono tutte decorate. Dopo qualche minuto che eravamo dentro, sono cominciati dei cori che hanno reso l’atmosfera ancora più magica.

Non perderti la Sacrestia al piano superiore.

 

 

Qui c’è un breve video che ti mostra un po’ la visita all’Abbazia.

 

 

Siamo, poi, scesi a Piazzale Michelangelo: anche da qui la vista è stupenda, Firenze è un po’ più vicina.

 

Panoramica, Firenze da Piazzale Michelangelo.

Panoramica, Firenze da Piazzale Michelangelo.

 

Il nostro consiglio è di fermarti in entrambi i piazzali, i panorami sono assolutamente diversi.

Se trovi posto con la macchina vicino all’Abbazia, lasciala lì e scendi a piedi verso Piazzale Michelangelo, dove è molto più difficile trovare parcheggio.

La serata si è conclusa alla Mostra del Chianti di Montespertoli dove abbiamo assaggiato dei buoni vini della zona, nonostante ci si fosse rotto il bicchiere e non ci sia stato cambiato. La festa è carina, ma abbiamo partecipato a manifestazioni più interessanti.

Il bicchiere costa 5 euro inclusa la prima degustazione e poi si cambiano i soldi in gettoni che servono per gli assaggi successivi: esistono assaggi da 1 euro o da 3.

 

Se avrai un po’ più tempo a disposizione e vorrai fare un salto in città, prova a leggere i nostri suggerimenti su cosa fare a Firenze in un giorno.

Giorno 3

La terza giornata del nostro itinerario di 3 giorni nel Chianti fiorentino l’abbiamo dedicata alla scoperta di una Villa Medicea.

 

La Villa Medicea di Poggio a Caiano

L’ultimo giorno, dopo aver smontato la tenda, siamo andati a visitare la Villa Medicea di Poggio a Caiano: un posto meraviglioso.

 

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Villa Poggio a Caiano.

 

Sia gli interni che gli esterni sono tenuti molto bene (forse i giardini meriterebbero un po’ più di attenzione).

Anche se la visita risulta essere un po’ confusionaria (non si capisce se sia libera o guidata: i custodi parlano solo ad alcuni dei visitatori), quello che vedrai all’interno di questo edificio è unico nel suo genere.

Noi siamo rimasti assolutamente colpiti dal teatro, dalla sala da gioco (mai vista una così grande) e dal bagno (paragonabile a quello di Palazzo Pitti a Firenze).

 

 

La Villa fu commissionata da Lorenzo il Magnifico, completata da Papa Leone X (figlio di Lorenzo), in seguito residenza della sorella di Napoleone e, infine, di Vittorio Emanuele II.

La Villa è ad ingresso libero, qui trovi tutte le informazioni sugli orari di apertura.

Prima di concludere la nostra visita, mentre passeggiavamo per i giardini, fantasticando su come sarebbe stato bello che fossero abitati da qualche animale, davanti ai nostri occhi si è palesato un coniglio. Rimarrà nel mistero se il coniglio sia l’unico animale all’interno dei giardini o se tutti gli altri siano nascosti chissà dove, noi per essere certi di non essere in preda a delle visioni, lo abbiamo fotografato!

 

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Coniglio di Villa Poggio a Caiano.

 

Se sei curioso di scoprire anche altre ville medicee nei dintorni di Firenze ti consigliamo di leggere un articolo che abbiamo dedicato proprio a questi magnifici edifici.

Due sagre in Toscana da non perdere

Per concludere vogliamo darti due consigli su due sagre a cui abbiamo partecipato in questi giorni e che ci sentiamo di consigliarti.

 

La Festa medioevale di Malmantile

Una festa bellissima e ben organizzata. Il borgo è pittoresco e l’atmosfera che si respira non è dovuta solamente agli stand e ai costumi d’epoca, ma soprattutto dall’ambiente in cui si svolge la festa. Il paese, all’interno delle mura medioevali è assolutamente un posto surreale.

 

 

 
La Sagra dell’olio e dell’oliva a Massarosa

La sagra non si trova nel Chianti fiorentino, ma se arrivi dalla Liguria, dammi retta, non perdetela! I piatti sono buonissimi e i prezzi onestissimi: 20 euro per bruschetta, taglierini ai fagioli, grigliata mista, pane fritto, vino e acqua. Mi raccomando, fermati finché non cominciano i balli o la tombola, sarà sicuramente una serata divertente!

 

 

Speriamo che questi nostri consigli su cosa vedere nel Chianti fiorentino possano esserti utili per organizzare qualche giorno in Toscana.

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