Tra le tante bellezze che nasconde la nostra città ce n’è una che ogni volta ci lascia stupiti: è la Maddalena Penitente di Antonio Canova. Il nostro è stupore misto ad amarezza: sono pochissime le persone a conoscenza del fatto che questa meravigliosa statua dello scultore veneto si trovi nel capoluogo ligure! Per ciò abbiamo deciso di parlarne in questo post.
Tra le tante cose da fare a Genova non può mancare la visita alla Maddalena Penitente di Antonio Canova.
La scultura è conservata all’interno di uno dei musei più belli di Genova, Palazzo Bianco, in Via Garibaldi, strada riconosciuta Patrimonio dell’umanità dall’Unesco!
(Se ti interessa, nel post ROLLI DAYS: SCOPRENDO I MAESTOSI PALAZZI GENOVESI ho raccontato il nostro itinerario nei dintorni di Via Garibaldi durante la manifestazione Rolli Days, le giornate dedicate ai palazzi genovesi appartenenti, appunto, al sistema dei Rolli).
Cosa troverai in questo articolo
La Maddalena Penitente di Antonio Canova: un capolavoro a Genova
Torniamo spesso nei Musei di Strada Nuova per ammirare la Maddalena Penitente, ma a Luglio 2017 abbiamo partecipato ad un evento particolare che ci piace ricordare: Un Sorso d’arte, un’iniziativa organizzata dai Musei di Strada Nuova in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier che ci ha permesso di riscoprire la storia della meravigliosa statua dello sculture di Passagno.
“Spudoratamente bella” era il titolo dell’incontro e ti assicuriamo che mai definizione fu più azzeccata!

Maddalena Penitente di A.Canova, Palazzo Bianco, Genova
La Maddalena Penitente di Antonio Canova e la sua triste bellezza
La Maddalena è lì, inginocchiata, provata, addolorata.
Dal viso le scendono delle lacrime, la sua espressione rivela tutta la sua sofferenza, tutta la sua prostrazione.
Più la guardi, però, e più non puoi fare a meno di notare la sua bellezza.

Fronte della Maddalena Penitente di A.Canova, Palazzo Bianco, Genova
Canova raffigura la Santa vestita solamente di un panno.
Il panno sembra quasi per cadere, sembra possa sfilarsi lasciando intravedere, da un momento all’altro, l’intero corpo della donna.
Un corpo che lo sculture cura nei minimi dettagli.
Un corpo liscio, sinuoso, dolce, che vorresti poter aiutare, sorreggere.

Maddalena Penitente di A.Canova, Palazzo Bianco, Genova

Retro della Maddalena Penitente di A.Canova, Palazzo Bianco, Genova
Le mani sono abbandonate sulle gambe e mantengono una croce di bronzo che la Maddalena sembra osservare con dolore.
Le lacrime sul viso paiono poter cadere da un momento all’altro, mentre noi ci ricordiamo della futilità della vita grazie al teschio che il Canova ha posto alla sinistra della donna come “memento mori”.
Girando intorno alla statua ci si rende conto della maestria dello scultore che, grazie ad una miscela di cera e zolfo, rende i capelli della donna quasi colorati, avvicinando la statua sempre più al reale.

Retro della Maddalena Penitente di A.Canova, Palazzo Bianco, Genova
E sono sempre i capelli, scombinanti, lasciati liberi sulle spalle quasi a coprire un po’ di più quel corpo bellissimo, che infondo in noi, ancora, il senso di difficoltà, di crisi e, poi, di pentimento che pervade la Maddalena mentre chiede perdono a Dio per la sua vita passata.
La statua del Canova non lascia nessuno indifferente.
Dal momento in cui entri nella stanza dove la Santa sta, solitaria, quasi in un angolo ad aspettarti, fino a quando decidi di darle le spalle, la senti, cogliendone le emozioni!
La Maddalena Penitente di Antonio Canova: un po’ di storia
La storia di questa statua è davvero molto curiosa.
Il suo primo committente fu Tiberio Roberti, amico del Canova, che non riuscirà mai, però, a possedere la statua.
In difficoltà economica, infatti, dovrà lasciare i suoi diritti sull’opera che passeranno al veneziano monsignor Giuseppe Priuli.
Anche quest’ultimo, però, non godette mai della scultura. Dopo l’esilio di Papa Pio VI, infatti, fu costretto ad abbandonare precipitosamente Venezia.
Fu quindi finalmente acquistata da Juliot, rappresentante della Repubblica Cisalpina a Roma, per l’incredibile cifra di 1000 zecchini. Grazie a Juliot la Maddalena Penitente sarà la prima opera dello scultore veneto ad arrivare a Parigi.
Fu comprata, successivamente, da Giovanni Battista Sommariva che la espose al Salon del 1808 e, in seguito, la trasportò a Milano.
La Maddalena passò attraverso altre due mani, quelle del marchese Aguado e quelle del duca De Ferrari, che, infine, grazie alla vedova, la lasciò alla città di Genova.
Le rocambolesche vicende di questa statua la vedono anche, per un certo periodo di tempo, chiusa in una scatola all’interno di uno scantinato milanese.
Di certo la Maddalena di chilometri ne ha fatti, di critiche in quegli anni ne ha ricevute a causa dell’innovazione della scultura canoviana, ma sicuramente ha anche incontrato molti, forse troppi, adoratori.
La Maddalena Penitente di Antonio Canova: la scultura che fa
innamorare
Tra i tanti, il Sommariva pare avesse un grande amore nei confronti della statua che, all’interno della sua villa parigina, era esposta in penombra, all’interno di un piccolo cabinet dalle pareti rivestite di seta grigia e illuminato da una lampada d’alabastro, così che se ne risaltasse la delicata sensualità.
Ma addirittura, alla scultura, sono stati dedicati dei versi.
Ne scrive Giovan Andrea Rusteghello nel Sonetto per la Maddalena , l’abate Melchiorre Missirini nel Carme sulla Maddalena Penitente e il duca di Ventignano nei Versi sulla Maddalena.
Quel che è certo è che la Maddalena del Canova è unica, nonostante altri grandi (Caravaggio e Donatello tra i tanti) avessero rappresentato lo stesso tema, nessuno era riuscito a fondere insieme dolore, penitenza, bellezza e sensualità.
Pallida, smunta, e con le luci meste,
Ove fonte di lacrime si crea,
Pur bella è sì, che non donna, ma dea
Sembra, dal ciel discesa in mortal veste.
Questo sasso non è; laspro tormento,
Il rimorso, il dolor vivono in lei;
Ed i singulti ed i sospir ne sento.
Sonetto per la Maddalena – Giovan Andrea Rusteghello
Dove e come ammirare la Maddalena Penitente di Antonio Canova
Il Museo di Palazzo Bianco è visitabile con un biglietto cumulativo che comprende la visita a Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi.
L’intero costa 9 euro, mentre il ridotto 7 euro.
Ti ricordiamo che per i residenti di Genova, il Museo è gratuito ogni domenica.
Sul sito del museo trovi tutte le informazioni necessarie per programmare la visita.

Maddalena Penitente, Palazzo Bianco durante l’iniziativa “Un sorso d’arte, Genova
E tu, hai mai visto questa magnifica statua del Canova? Cosa ne pensi? Lasciaci un commento!