La Costa degli Etruschi non è solo mare e c’è un luogo, qui, che non puoi assolutamente perderti se sei in visita da queste parti: il Parco Archeologico di Baratti e Populonia.
In questo articolo ti spiegherò meglio cos’è e come visitarlo.
Cosa troverai in questo articolo
I Parchi della Val di Cornia
Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia fa parte del sistema dei Parchi della Val di Cornia.
Questo è composto, oltre che dal Parco archeologico di cui parlo in questo post, da
- il Parco archeominerario di San Silvestro;
- il Museo archeologico del territorio di Populonia;
- il Museo del Castello e delle Ceramiche Medievali;
- il Museo della Rocca a Campiglia Marittima
e, per gli amanti del mare e della natura
- il Parco costiero della Sterpaia;
- il Parco costiero di Rimigliano;
- il Parco naturale di Montioni;
- il Parco forestale di Poggio Neri.
Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia: un sito da non perdere sulla Costa degli Etruschi
Il Parco archeologico di Baratti e Populonia è diviso in tre aree: la Necropoli San Cerbone, la Necropoli delle Grotte e l’Acropoli di Populonia.
Visitare tutti e tre i siti richiede l’intera giornata.
Il mio consiglio è di calcolare bene i tempi tenendo conto degli orari delle visite guidate che sono davvero molto interessanti (ricordati che la visita all’Acropoli è possibile solo con la guida).
Sul sito del Parco trovi tutte le informazioni e in biglietteria ti indicheranno comunque ogni cosa, comprese le possibili variazioni di orario.
Noi abbiamo deciso di visitare solamente la Necropoli di San Cerbone e l’Acropoli.
Abbiamo deciso di lasciare la Necropoli delle Grotte per un’altra volta dato che il percorso per arrivarci è un percorso trekking (facile, secondo le parole del personale in biglietteria) della durata di 40 minuti.
Siamo partiti con la visita delle 11.30 alla Necropoli di San Cerbone.
Cosa vedere al Parco Archeologico Baratti e Populonia: la Necropoli di San Cerbone
La Necropoli di San Cerbone è un luogo molto affascinante: un enorme prato verde che si affaccia sul mare, a tratti interrotto dai resti delle tombe datate dal VII al III sec. A.C..
Lì dove non c’è prato, il terreno pare luccicare: sono i residui dell’ematite utilizzata per la lavorazione del ferro da etruschi e romani.

Panoramica Necropoli San Cerbone. Tombe a tumulo.

Panoramica Necropoli San Cerbone. Tombe a edicola.
Tombe a tumulo e tombe a edicola
Le tombe più interessanti sono quelle monumentali a tumulo o a edicola.
Le prime assomigliano a delle collinette grazie proprio al fatto che sono ricoperte da uno strato di terra ed erba.
Alcune, purtroppo, sono crollate a causa del peso degli scarti di lavorazione del ferro accumulati nei secoli (si parla di 7 metri di scarti!), ma la più grande ha resistito ed è stata messa in sicurezza e rivestita di vetro resina per permetterci di capire come tutta la zona doveva apparire un tempo.

Tomba a tumulo con volta crollata.
Le tombe a edicola, invece, assomigliano a dei piccoli tempietti.
Ne vedrai una in piedi da praticamente 2400 anni: la Tomba del Bronzetto dell’Offerente.

Tomba del Bronzetto dell’Offerente.
Visitare una tomba monumentale a tumulo nel Parco Archeologico di Baratti e Populonia
La guida è davvero preparata e vale davvero la pena fare la visita insieme, infatti, sarà anche l’unico modo che ti permetterà di entrare all’interno della tomba monumentale a tumulo più grande del Parco: un’esperienza davvero emozionante.
Dovrai entrare chinato e camminare così per qualche metro.
Qualcuno si è rifiutato, soffrendo di claustrofobia, ma io, che soffro di tutte le turbe di questo mondo, l’ho trovata comunque fattibile.
Il corridoio, per quanto basso, è abbastanza largo e se vuoi provare ad entrare, ma cambi idea mentre sei già dentro, puoi tornare tranquillamente indietro.
Fuori dalla biglietteria c’è una piccola area pic nic se vuoi portarti il pranzo al sacco, altrimenti c’è un bar – ristorante.
Noi ci siamo portati della pasta fredda e, dopo essercela trangugiata, siamo corsi all’Acropoli per la visita delle 14.30.
Cosa vedere al Parco Archeologico di Baratti e Populonia: l’Acropoli
Arrivati all’Acropoli bisogna parcheggiare in un’area a pagamento.
Purtroppo, infatti, qui non c’è un parcheggio gratuito riservato ai visitatori del Parco Archeologico di Baratti e Populonia come a San Cerbone, ma il costo per la sosta è abbastanza onesto: 1 euro l’ora.
Non pensare di lasciare la macchina a Baratti e salire a Populonia a piedi come ho sentito ipotizzare da qualcuno per risparmiare due euro… è una strada in salita!
Se sei un tipo atletico a te la scelta, puoi pensare anche ad una bici… noi preferiamo la macchina!
Il sito dell’Acropoli è ancora più interessante della Necropoli.
Anche qui la guida era preparatissima ed è riuscita a spiegarci tutti i cambiamenti avvenuti nel centro abitato, fino all’abbandono nel I secolo A.C., cercando di spiegarci anche ciò che è successo nel periodo medioevale, quando, per la costruzione del Castello di Populonia, sono stati utilizzati i marmi dei tre templi della vecchia acropoli romana.
La descrizione della guida è davvero coinvolgente e sono sicura che i racconti dei vari misteri che ancora non sono stati risolti ti faranno venir voglia di ritornare in questo sito tra qualche anno per dare una risposta alle tue mille domande!
A chi apparteneva l’enorme villa dotata di una terma privata?
A quali dei erano consacrati gli enormi templi ritrovati?
Cosa c’è dentro l’enorme cisterna di raccolta delle acque piovane?
Le statue dei templi o una cappella improvvisata databile al Medioevo?

Ricostruzione del tempio C.
Gli scavi, qui, sono iniziati nel 2005 e l’area è stata aperta nel 2007, quindi è un sito molto giovane, che sta affrontando mille difficoltà per andare avanti: la mancanza di fondi in primis!
Il luogo, però, ti farà venir voglia di tornare.
Cosa vedere all’Acropoli del Parco Archeologico di Baratti e Populonia
- I resti dei tre templi;
- Un grande terrazzamento, conosciuto come edificio delle Logge;
- Una struttura sottostante appartenente probabilmente ad un privato con le sue terme personali abbellite da meravigliosi mosaici, restaurati da poco;
- La passeggiata intorno alle mura (si tratta di due cinte murarie), con la sua meravigliosa vista sulla l’isola d’Elba, che si confonde con l’incredibile blu del mare e del cielo che si incontrano.
L’area è ricchissima di reperti, tanto che, ci raccontava la guida, quando piove spuntano fuori tombe, edifici, suppellettili, e altre incredibili cose.
Se gli scavi procederanno come devono, sicuramente la zona si amplierà sempre di più.
Qualche consiglio per visitare il Parco Archeologico di Baratti e Populonia
- Indossa scarpe da ginnastica, entrambi i siti sono un po’ impervi (se poi vuoi raggiungere la Necropoli delle Grotte sono praticamente obbligatorie, visto il percorso trekking).
- Il prezzo è già di per sé molto basso (per i due siti l’intero è di 14 euro), ma se sei socio Coop avrai diritto ad un ulteriore sconto del 20% (in entrambi i casi ti sarà consegnata la pArcheoCard che ti permetterà di visitare, anche nei prossimi anni, gli altri parchi della zona a tariffe scontate).
- Non dimenticarti di fare una passeggiata nel borgo di Populonia, dove il tempo sembra essersi fermato.
Il video della nostra esperienza al Parco Archeologico di Baratti e Populonia
Speriamo che le nostre indicazioni possano esserti utili.