Tra i borghi delle Langhe a Pasquetta: pic nic e fiere

di Selene Scinicariello

Con questo post continua il racconto del nostro itinerario di 3 giorni nelle Langhe: ti raccontiamo la seconda parte del weekend che abbiamo trascorso tra i borghi e i sapori delle Langhe in una Pasqua di alcuni anni fa.

 

TRA I BORGHI E I SAPORI DELLE LANGHE: IL RACCONTO

 

Dopo una grandinata, un temporale e una notte passata cercando di non muovere neanche un centimetro del corpo per evitare di toccare qualsiasi oggetto (cuscino, materasso, sacco a pelo… e piedi di Ste!) che sembrava essersi trasformato, di colpo, in ghiaccio… La domenica del nostro weekend di Pasqua, complice il sole tornato tra noi, è trascorsa in giro per i paesini nei dintorni del borgo di Barolo.

 

Mattinata tra i borghi delle Langhe: Monchiero, Barolo, Serralunga d’Alba e Monforte

 

Dopo una colazione nel centro di Carrù (precisamente al Bar Roma, affollato dalla mattina alla sera da una marea di chiassosi anziani della zona), siamo partiti alla volta di Monchiero.

 

 

Il borgo, conosciuto grazie ad un articolo di Informa Viaggi, è un posto senza tempo, silenzioso, minuscolo, incredibile.

Poche case, una chiesa e un belvedere (ma bello davvero!): ti consigliamo di fermarti a scoprirlo se passi di qui.

La seconda tappa è stato proprio il centro di Barolo, piccolo, carino, pieno di turisti, ma piacevole.

All’interno del castello ha sede il WIMU, il museo del vino, che noi non abbiamo visitato.

Arrivando da Monchiero, 2 minuti prima di entrare nel borgo, sulla tua destra troverai uno spiazzo, fermati: è uno dei migliori punti per osservare le colline delle Langhe, oggi patrimonio UNESCO.

In questa stagione, la primavera, il verde fa da padrone: è bellissimo!

 

Panorama sulle Langhe.

Veduta sulle langhe di Barolo.

 

Dopo la passeggiata a Barolo, ci siamo fermati per un pic – nic nell’area attrezzata  sotto la Cappella di S. Pietro delle Viole, salendo verso La Morra (Google Maps, vi segnalerà la cantina Sylla Sebaste: nessun problema, l’area è proprio lì sotto, la vedrai arrivando).

Il posto è bellissimo: un prato, ai piedi della cappella, immerso tra i vigneti.

 

 

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Dopo pranzo e un breve pisolino, ci siamo spostati a Serralunga d’Alba: borgo piccolissimo ai piedi di un imponente castello.

 

Il Castello di Serralunga d’Alba

 

Castello Serralunga d'Alba.

Castello di Serralunga d’Alba.

 

La visita al castello costa 6 euro ed è compresa la guida.

L’edificio, costruito con le forme tipiche dei Donjon francesi, è unico nel suo genere in Italia.

Vale la pena visitarlo solo per questo, ma, in più, le guide sono bravissime e ti racconteranno non solo la storia del castello e dei signori che lo detenevano (i Falletti).

Ti incuriosiranno con aneddoti originali, ad esempio raccontandoti delle varie trappole che rendevano impossibile espugnare il castello, che rendono la visita divertente anche per i bambini.

Il panorama dall’ultimo piano, poi, è mozzafiato: le foto non rendono giustizia.

 

Monviso dal castello di Serralunga d'Alba.

Vista dal castello di Serralunga d’Alba. Il Monviso in lontananza.

 

Il nostro giro è terminato a Monforte, consigliatoci dal proprietario dell’agriturismo dove avevamo cenato la sera precedente.

 

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In questo piccolo borgo abbiamo visitato la Chiesa della Madonna della Neve: inaspettata.

La Chiesa è imponente, sfarzosa e la luce che filtrava dai vetri nel tardo pomeriggio ha fatto si che rimanessimo a bocca aperta.

 

 

Per concludere come si deve la giornata, ci siamo seduti per un bicchiere di vino.

Come al solito abbiamo scartato i baretti della piazza principale dove si bevevano Spritz e si ascoltava musica a volume troppo alto, e abbiamo preferito un barretto, pieno di signori palesemente del posto (belli arrossati dal sole dei campi… o dal vino del locale?!), che si affaccia direttamente sulla provinciale (2 euro e 50 a bicchiere!).

La giornata è terminata lì dove è cominciata, a Carrù. Pizza e poi grappino al nostro amatissimo Bar Roma.

 

La Fiera di Pasqua e Pasquetta a Bra

 

L’ultimo giorno del nostro weekend lungo, il lunedì di Pasquetta, l’abbiamo passato a Bra.

Dopo aver smontato la tenda, aver fatto colazione (ovviamente, al Bar Roma) siamo andati alla Fiera di Pasqua e Pasquetta di Bra.

Un giro al mercato, due passi e una birra tra i banchetti dello street food, qualche assaggio al mercatino di prodotti locali e poi grigliatona prenotata da casa.

Con 15 euro abbiamo mangiato antipasti vari, grigliatona e dolce: altro che 6 euro per un panino dello street food!

 

Grigliata di Pasquetta, Bra.

Grigliatona di Pasquetta, Bra.

 

Prima di tornare a Genova, dopo aver scoperto che il mercato continuava anche nel centro del paese, abbiamo trovato il Luna Park!

Purtroppo la salsiccia cruda era ancora in piena fase di digestione, quindi niente calcinculo o miscelatori di persone vari, ma, tornando un po’ bambini, ci siamo addentrati nel castello stregato!

Se hai intenzione di visitare la zona, leggi i nostri consigli su dove dormire nelle Langhe.

Il nostro weekend di Pasqua è andato così, e il tuo? Sei mai stati nelle Langhe? Hai da darci qualche consiglio per la prossima volta? Commenta!

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