In questo articolo ti consiglio 7 borghi liguri da visitare nel ponente della regione, scoperti grazie alla Settimana del Baratto e ad Anna, proprietaria del B&B A Feneira, sulle alture dell’imperiese, di cui ti racconterò a breve.
Cosa troverai in questo articolo
LA RIVIERA DI PONENTE: 7 BORGHI LIGURI DA VISITARE
Ammetto che conoscevamo davvero poco questa zona della Liguria.
Il nostro weekend al B&B A Feneira ci ha permesso di scoprire alcune bellezze davvero inaspettate.
I primi cinque borghi che ti consiglio sono facilmente visitabili in una giornata, seguendo comodamente l’ordine che ti propongo.
Bussana Vecchia è, invece, un po’ più lontana e ti consiglio di unire la sua visita a quella di Taggia.
Partiamo, allora, alla scoperta di alcuni dei borghi più belli della riviera ligure di ponente.
1. PERINALDO
Il borgo di Perinaldo, secondo alcuni storici antichi, sorse intorno all’anno 1000.
Il toponimo deriverebbe dalle parole Podium Rainaldi: letteralmente il “poggio di Rinaldo”. Si pensa, infatti, che la cittadina nacque per volontà di Rinaldo della famiglia dei Conti di Ventimiglia.
Nel 1288 il territorio di Perinaldo fu acquistato dall’ammiraglio genovese Oberto Doria, insieme ai feudi di Dolceacqua, Apricale e Isolabona.
Si costituì, così, il più antico nucleo della Signoria ghibellina dei Doria.
Nel 1625 nel borgo di Perinaldo nacque Giovanni Cassini, matematico, astronomo, ingegnere, medico e biologo italiano, la cui storia è ripercorsa sulle mura dei silenziosi vicoli della cittadina.
Perinaldo è un luogo tranquillo, i cui scorci, fuori dal tempo, ti riportano con la mente al Medioevo.

Scorcio, Perinaldo.

Perinaldo, vicoli e storia di Cassini.
2. APRICALE
Il borgo ligure di Apricale è un incanto.
Il tempo qui si è fermato.
Gli anziani del luogo si riuniscono ancora all’interno del bar della piazza principale.
In una giornata invernale il silenzio dei vicoli fa quasi male alle orecchie.

Apricale.

Piazza di Apricale.
L’origine del borgo è molto antica: alcuni sostengono che risalga all’età del bronzo, mentre altri ritrovamenti fanno ipotizzare la frequentazione del territorio al periodo pre-romano.

Vicoli di Apricale.
Nei documenti ufficiali il borgo di Apricale venne fondato intorno al X secolo dai conti di Ventimiglia che commissionarono la costruzione del Castello della Lucertola, dal quale, poi, si svilupperà ed estenderà la cittadina apricalese.
3. ISOLABONA
Scendendo da Apricale per raggiungere Dolceacqua, fai una breve sosta ad Isolabona, piccolo, ma caratteristico borgo montano ligure.
Le case stanno arroccate sul monte, racchiuse tra la cinta fortificata.
Al suo interno le strette stradine uniscono le due piazze principali: Piazza Piccola e Piazza Grande.

Vicoli Isolabona.
Il nome di questo borgo dell’entroterra ligure deriva dall’unione di due termini: insula e bona.
Il paese, infatti, sorge su una specie di isolotto creato dal torrente Nervia e dal suo affluente Merdanzo.
La definizione bona, deriva, invece, dalla proverbiale cordialità ed ospitalità dei suoi abitanti e dal clima mite.
4. DOLCEACQUA
Il quarto dei sette borghi liguri da visitare nella riviera di ponente che ho deciso di consigliarti, è Dolceacqua.
Il pittoresco paesino dell’entroterra della Liguria sorge sul fiume Nervia sul quale si erge il caratteristico ponte medioevale che venne dipinto anche da Monet.
Passeggiando per questo borgo ti sembrerà di essere stato catapultato in un sogno.
Il mio sogno inizia davanti ad una fontana di Rossese, il famoso vino ligure della zona.
Questa, purtroppo, è una visione che dura ben poco: le mie speranze svanisco tristemente mentre leggo che, abbastanza ovviamente, quel liquido non è potabile.

Fontana di Rossese, Dolceacqua.
Il sogno, però, riprende entrando all’interno dell’antico borgo medioevale e scoprendo la piccola piazzetta principale.
Da qui parte la Via al Castello, tra piccole botteghe e scorci di vicoletti unici che in autunno si colorano di rosso, giallo e arancione.

Piazzetta del borgo di Dolceacqua.
Tra queste stradine non è difficile sentir parlare francese, non solo tra i turisti che passeggiano, ma anche tra i proprietari delle botteghe e dei negozi di souvenir.
Perfino il dialetto degli anziani qui non è facile da comprendere, anche per le orecchie più abituate alla parlata ligure.
Dolceacqua: cose da sapere e da vedere
II nome di Dolceacqua deriva probabilmente dalla presenza di un centro abitato di epoca romana chiamato Dulcius, trasformatosi in seguito in Dulciàca, Dusàiga e Dulcisaqua.
Altri studi rivelano, però, una possibile origine celtica del nome del borgo ligure: Dussaga, modificato successivamente in Dulsàga e infine nell’attuale Dolceacqua.
(Wikipedia è sempre fonte di incredibili curiosità!)
Al 1151 risale il primo documento ufficiale che attesta l’esistenza del Castello fatto erigere, di nuovo, dai conti di Ventimiglia.
Tra il 1270 e il 1276 il villaggio di Dolceacqua fu acquistato dalla famiglia Doria, sotto il cui dominio si ebbe l’ampliamento del borgo in gironi concentrici che donano al luogo quell’aspetto unico che possiamo notare ancora oggi.
A Dolceacqua è possibile visitare il Castello dei Doria e la Pinacoteca Morscio.
Cosa mangiare a Dolceacqua: la michetta
La michetta è il tipico dolce del borgo ligure.
La storia racconta che nel 1300, il crudele Marchese Imperiale Doria, che governava Dolceacqua, reintrodusse l’uso dello Jus Primae Noctis.
Durante i festeggiamenti del matrimonio di Lucrezia e Basso, due giovani del paese, le Guardie del Marchese irruppero nella casa degli sposi e rapirono Lucrezia per portarla nel Castello.
La ragazza si rifiutò di dividere il talamo con il crudele Marchese che la fece rinchiudere nelle prigioni dove morì di fame e di sete.
Basso, pazzo di dolore, riuscì a raggiungere, con uno stratagemma, la stanza del Marchese e, armato di solo un pugnale, gli ordinò di abolire lo Jus Primae Noctis.
Le donne del Paese, entusiaste per la grande vittoria, decisero di creare un dolce a ricordo di Lucrezia e del coraggioso marito.
Il dolce venne chiamato michetta in allusione al sesso femminile, di cui il dolce ricorda la forma.
5. SEBORGA
Seborga è il quinto dei borghi liguri da visitare che ti propongo.
Noi abbiamo avuto la sfortuna, o la fortuna, di scoprirlo durante una “tempesta di vento” e il borgo era completamente deserto.
Seborga sembrava una città fantasma, ma tra i suoi vicoli abbiamo scoperto storie interessantissime che ti ho raccontato in SEBORGA: IL PRINCIPATO DELL’ENTROTERRA LIGURE.
Il borgo dell’entroterra ligure di ponente è un Principato, che elegge un proprio principe e che conia una propria moneta.

Benvenuti a Seborga.
La storia di questo caratteristico paese, però, è legata anche ad altre ed interessanti storie: quelle dei templari.

Piazza di Seborga.

Borgo di Seborga.
6. BORDIGHERA ALTA
Il centro storico di Bordighera merita una visita.
Prima di scendere per un aperitivo o una passeggiata tra i negozi di Via Vittorio Emanuele II, ti consiglio di fare una passeggiata tra i vicoli della Città Alta.
Ovviamente Bordighera è una cittadina molto più grande dei cinque borghi liguri da visitare che ti ho appena finito di proporre, ma la sua vicinanza al mare ha fatto di questa città un luogo di importanza strategia sin dai tempi degli antichi Liguri nel V secolo a.C. e il borgo ha un suo fascino particolare.
Un consiglio per l’aperitivo: in Via Vittorio Emanuele II, lontano dai bar per fighetti, se non hai la puzza sotto il naso, ti piace la gente che fa casino e hai voglia di conoscere storie e persone, vai al Dallas Bar. Qui ti accoglieranno come uno di casa, avrai da chiacchierai e berrai un ottimo Spritz per solo 2,50 €.
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7. BUSSANA VECCHIA
Bussana Vecchia è un luogo magico, la cui atmosfera senza tempo aiuta a ritrovare una certa pace interiore.
Prenditi il tuo tempo per visitare questa cittadina distrutta da un terremoto nel 1887, abbandonata dai suoi abitanti e ritornata a vivere solo negli anni ’50 grazie ad una comunità di artisti provenienti da tutto il mondo.
Di Bussana Vecchia e dei suoi vicoli ti ho raccontato in COSA VEDERE A BUSSANA VECCHIA, IL BORGO LIGURE DEGLI ARTISTI.

Vicoli di Busssana Vecchia.

Gatto a Bussana Vecchia.

I vicoli di Bussana Vecchia e i caratteristici archetti tra gli edifici.
I borghi della riviera ligure di Ponente: bellezze e suggestioni
I borghi liguri da visitare nella riviera di ponente di cui ti ho appena parlato, hanno tutti un elemento costante: la pace e la tranquillità che vi si respira.
Non correre tra un borgo e l’altro. Goditi ogni vicolo, ogni scorcio, ogni gatto che ti seguirà curioso fino a quando non svolterai l’angolo.
Osserva le pietre che lastricano le stradine di questi paesini, l’edera che si arrampica sulle facciate delle case e i colori del tramonto che si intrufolano negli angoli più bui.
Goditi il ritmo lento dei borghi.
Se hai deciso di visitare la Liguria e i suoi borghi potresti essere interessato ad acquistare l’interessante guida dedicata alla Liguria edita da Guide Marco Polo. Noi usiamo spesso questo tipo di guida per organizzare i nostri viaggi: sono semplici e intuitive e contengono molti spunti interessanti!
Dove dormire nell’entroterra ligure
Come dicevo all’inizio di questo articolo, ho potuto raccontarti i sette borghi liguri da visitare nel ponente grazie alla collaborazione con il B&B A Feneira, conosciuto grazie alla Settimana del Baratto.
Il B&B di Anna non è un vero e proprio Bed&Breakfast.
La colazione non viene servita, ma si ha a disposizione un comodo cucinino dove preparare qualsiasi cosa: dalla colazione, al pranzo al sacco, comodissimo durante la tua gita nei borghi dell’entroterra ligure, fino alla cena.
I prezzi del ponente ligure non sono famosi per essere bassi e potersi cucinare qualcosa da sé è un ottimo modo per risparmiare qualcosa.
A Feneira significa il fienile in dialetto.
Quella che oggi è la stanza che Anna affitta, infatti, un tempo era proprio un magazzino per il foraggio.
La camera ha perso ogni aspetto del fienile, il panorama sul mare e la comoda posizione tra i bellissimi borghi liguri dell’entroterra, la rendono un ottimo punto di partenza per l’esplorazione della zona.
Per di più il B&B si trova a San Biagio della Cima, un altro borghetto che potresti voler inserire tra i borghi liguri da visitare!

Scorcio di San Biagio della Cima.

Vicoli di San Biagio della Cima.
In alternativa, dai anche un’occhiata alle offerte su Booking.com.
Grazie mille ad Anna del B&B A Feneira per l’ospitalità.
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13 commenti
Si il ponente ligure è ricco di Borghi splendidi . Vi segnalo anche il piccolo borgo di Torrazza (Imperia) meno conosciuto dagli Italiani ma molto apprezzato dagli stranieri , arroccato su di una dolce collina , immersa tra gli ulivi con la sua Torre saracena del 500 che domina in alto, le sue 4 chiese , tra cui quella di S. Giorgio costruita sui resti di un tempio romano e consacrata nell’ anno 1001, con opere pittoriche all interno di pittori locali , i suoi carruggi, le sue logge che regalano scorci suggestivi ed ampi panorami fino al mare. Molti sono i percorsi a piedi : al ponte di S. Martino a Clavi , a Civezza, altro borgo limitrofo molto bello, con un itinerario ad anello, al monte Faudo, a Dolcedo sul fiume Prino….a semplici passeggiate tra gli ulivi .
Evviva i borghi dove la vita assume ritmi tranquilli a contatto con la natura e le bellezze storiche.
Ciao Maria,
grazie mille per la dritta! La terremo sicuramente presente per la prossima volta!
Hai proprio ragione: i borghi del ponente ligure sono meravigliosi.
La nostra Liguria “nasconde” chicche stupende.
Un saluto e ancora grazie.
Dolceacqua ora mi incuriosisce davvero! Sono stata solo due volte in Liguria e mi sono limitata a Genova, Alassio e Cinque Terre. Forse è il momento di scoprire anche questi piccoli borghi, che ammetto non conoscevo!
Si il Ponente Ligure con il suo entroterra è davvero tutto da scoprire!
Noi proveremo a tornarci presto perché ci sono ancora tantissime cose che vogliamo fare e vedere!
Comunque la prossima volta che passi da Genova… chiamaci!!
A Cervo vi facciamo da guida io e Elisa di Piccoligrandiviaggiatori! Conosciamo ogni angolino, e pure qualcosa in più 😉
Allora dobbiamo organizzare!!
Dopo le vacanze ci sentiamo e prepariamo una bella gita a Cervo!
Mi puoi contattare? Porterò un gruppo di circa persone 50 persone a Cervo il primo week end di Ottobre.
Grazie Anna
Cervo! Cervo! Cervo è semplicemente il top!
Stupendi questi borghi e come li descrivi… peccato proprio che la fontana non sia potabile!! Mi piacerebbe andarci per un weekend!
Grazie mille davvero!! Mi fa piacere riuscire a trasmettere le bellezze del mio territorio e incuriosire con i miei racconti.
La fontana è più che un peccato… un sogno infranto ahahah!!
Quando passerai dalla Liguria, fammi sapere! 🙂
Apricale e Dolceacqua, le voglio vedere assssssolutamente!!! Non vedo l’ora… venerdì scorso ho visto Busana, molto pittoresca! E poi sai cosa mi piacerebbe?? Cervo!!
Si, devi assolutamente andare, magari in Primavera: secondo me il paesaggio da quelle parti è stupendo in quel periodo!
Di Cervo non so davvero nulla, andrò ad informarmi.
Magari per la prossima volta 😉
Organizziamo una gita a Cervo tutti insieme! 😉
Dai dai dai! 😊