Il Tortano Gaetano è quel dolce che mi ricorda l’infanzia, la Pasqua in famiglia e la mia nonna che trascorreva ore e ore in cucina con la porta chiusa e la finestra del balcone aperta. Mi ricorda le giornate di sole e le pasquette di pioggia, i pranzi a casa e i picnic sui prati. Il Tortano di Pasqua mi ricorda Gaeta.
Nella bella città del Golfo, infatti, non c’è Pasqua senza questo dolce zuccherato. Si prepara giorni prima e lo si lascia lì, coperto, per essere svelato solo la domenica. Allora sì che lo si può mangiare. Se ne mangia una fetta dopo pranzo e poi, per giorni, diventa colazione e merenda.
Quando ero piccola non lo amavo particolarmente. Non ero una grande fan dei dolci. Ne mangiavo un po’ per far contenta la nonna e poi basta. Oggi, a distanza di anni, lo rimpiango. Mangerei tutte le fette non mangiate allora.
Chissà se dipende dalla nostalgia o se davvero i gusti cambiano.
Posso sentire ancora il suo profumo, ricordo quel retrogusto di limone, mi immagino la glassa con i confettini colorati che scrocchia e cade dappertutto.
Oggi qualche fetta la mangio ancora quando i miei genitori la portano di rientro da Gaeta nel periodo pasquale, ma cosa te lo dico a fare, lo saprai anche tu, non è più buono come quello della nonna!
Il Tortano Gaetano di Pasqua: tradizione e significati
Il Tortano di Gaeta è un ciambellone alto, molto soffice e ricoperto di glassa bianca e zuccherini colorati.
La tradizione vuole che il Tortano venga preparato qualche giorno prima per poi essere lasciato lì, in attesa della domenica.
Mamme e nonne raccontavano ai bimbi, per non farglielo mangiare, che dentro c’era un verme e che quel verme sarebbe andato via solo a Pasqua, dopo la benedizione.
Il Tortano non è solo un dolce, ma è una vera e propria tradizione e un simbolo della Pasqua gaetana.
La forma a ciambella, ad esempio, non è casuale e ricorda la corona di spine di Cristo. Non sono casuali neanche gli zuccherini colorati con cui si addobba la glassa: questi, infatti, rappresentano la rinascita e la Primavera.
Il Tortano Gaetano: la ricetta
Il Tortano dolce di Gaeta è una ricetta semplicissima da preparare, ma che necessita di alcuni accorgimenti. Vediamoli.
Ci tengo a dirti che, come per tutte le ricette tradizionali, ognuno ha la sua. È possibile, perciò, che altri utilizzino diverse quantità per gli ingredienti.
Ingredienti (x1 ciambella)
Per la Ciambella
- 3 uova;
- 200 g. di zucchero;
- 100 g. di burro (o olio di semi);
- 1 bicchiere e 1/2 di latte;
- 250 g. di farina;
- 1 bustina di lievito per dolci;
- 1 grattata di scorza di limone (o arancia).
Per la Glassa
- 1 albume;
- 180 g. di zucchero a velo;
- 1 cucchiaio di succo di limone;
- confettini colorati.
Procedimento
Il procedimento per preparare il Tortano Gaetano è semplice, ma ricordati che per ottenere un risultato migliore (come quello delle nonne) dovresti preparare tutto a mano. In ogni caso, anche se userai le fruste, il dolce sarà ottimo.
Allora, iniziamo.
Monta uova e zucchero finché non ottieni un composto bello spumoso.
Aggiungi il burro precedentemente fuso e il latte.
All’ultimo aggiunti la farina, il lievito e una gratta di scorza di limone o arancia.
A questo punto cospargi lo stampo con burro e farina e riempilo con il composto.
Inforna a 180° in forno preriscaldato per 30 – 45 minuti.
Un consiglio, non aprire il forno prima dello scoccare della mezzora per non far abbassare la temperatura.
Per controllare se il dolce è cotto ti basterà usare uno stuzzicadenti: se una volta bucata la ciambella uscirà pulito, il Tortano Gaetano sarà pronto.
Nel frattempo dovrai preparare la glassa: sbatti l’albume con lo zucchero e il limone fino a montare il composto.
Quando il dolce sarà pronto, capovolgilo su un vassoio e glassalo. L’ultimo passo sarà cospargerlo con gli zuccherini colorati.
Ora che sai tutto sul Tortano Gaetano non ti resta che provare a prepararlo o, quantomeno, andare in pasticceria per acquistarlo e assaggiarlo!
Se hai intenzione di visitare Gaeta nel periodo pasquale, non perdere l’occasione di assaggiare questo dolce tradizionale, ma non dimenticarti di gustare anche tutti gli altri piatti tipici gaetani.