A giugno, con la bella stagione, siamo ritornati a Poirino, in provincia di Torino, per un secondo Press Tour alla scoperta della Tinca Gobba Dorata, l’unico pesce DOP del panorama italiano. Anche questa volta siamo andati ad osservare le peschiere, dette tampe in dialetto, e abbiamo osservato come si pesca questo animale davvero particolare. Quello che vogliamo però consigliarti qui, è come e dove mangiare la Tinca Gobba Dorata a Poirino.
Potrebbe interessarti anche LA TINCA DI POIRINO: IL PESCE DOP DELLA CUCINA TIPICA PIEMONTESE e PRODOTTI TIPICI DI BRA E DEL ROERO.
Cosa troverai in questo articolo
Come e dove mangiare la Tinca Gobba Dorata di Poirino
Durante i due Press Tour a cui abbiamo preso parte a Poirino, abbiamo assaggiato la tinca davvero in moltissimo modi: l’abbiamo gustata e rigustata, innamorandoci sempre di più del suo sapore unico.
Se credi che la tinca, essendo un pesce d’acqua dolce, sappia di fango… bé, ti sbagli di grosso e appena assaporerai la tinca di Poirino, ti ricrederai!
La Tinca Gobba Dorata, infatti, oltre ai vermetti che si trovano sul fondo delle peschiere, si ciba prevalentemente del mais con cui viene alimentata dai produttori.
Perciò, quel sapore di fango che sembra caratterizzare quasi tutti i pesci d’acqua dolce, scompare e lascia il posto a un gusto delicato e unico.
Ma come e dove si mangia la Tinca Gobba Dorata di Poirino?

Tinche in acquario.
3 modi per mangiare la Tinca Gobba Dorata di Poirino
1. Fritta
Il modo più semplice per assaporare la Tinca Gobba Dorata di Poirino è quello di mangiarla fritta.
I pesciolini sono molto piccoli, perciò si possono mangiare anche per intero. Le lische, infatti, non sono troppo dure e sono molto saporite.

Tinca di Poirino fritta.
2. In carpione
Il secondo modo per gustare la tinca è quella del classico carpione piemontese.
Ovviamente, come spesso succede in Italia, ogni famiglia ha la propria ricetta, ma quella classica prevede semplicemente l’uso di aceto e qualche foglia di salvia.
Un tempo, come ci spiegava Giuseppe Giglio, le tinche venivano messe in carpione all’interno di un contenitore, chiamato ula in dialetto, e si conservavano anche per mesi interi.
Oggi il carpione piemontese non è forte come una volta e sicuramente riesce ad incontrare il palato di tutti.

Tinca di Poirino in Carpione.
3. All’interno di un risotto o di una pasta
Infine, una maniera classica per utilizzare la tinca in cucina è quella di preparare un sugo per condire la pasta o di utilizzarla all’interno di un bel risotto.
Se poi al sugo si aggiunge anche un altro ottimo prodotto della zona, l’asparago, il risultato sarà strepitoso!
3 altri modi interessanti per gustare la tinca
Durante i nostri due Press Tour nel Pianalto di Poirino abbiamo avuto modo di scoprire anche altri tre interessanti maniere per gustare la Tinca Gobba Dorata.
Il Patè
Il patè di tinca lo abbiamo assaggiato la prima volta all’Agriturismo il Mondo Fricandò e la seconda al Castello di Corveglia.
I due gusti sono molto diversi: il primo è decisamente più rustico, mentre il secondo appare un po’ più delicato grazie all’aggiunta di mascarpone.
Entrambi, però, sono molto buoni e la crema è ottima da accompagnare con i grissini piemontesi.
L’estratto
Utilizzando gli scarti del pesce, in pochi minuti, si può preparare un estratto, una specie di brodo ristretto, utilissimo per condire, ad esempio, la pasta. Questo lo abbiamo scoperto al Castello di Corveglia.
Agli scarti si aggiungono un po’ di erbette aromatiche, poi si mette tutto sul fuoco con un po’ d’acqua e si lascia che i resti del pesce rilascino profumi e sapori. Infine il tutto verrà filtrato.
Il filetto affumicato
Delicata e gustosa, l’affumicatura esalta il gusto di questo piccolo pesciolino che, in questo modo, si presta a essere servito anche come antipasto su un crostino.

Antipasto di Tinca Gobba Forata con filetto affumicato.
Dove mangiare la Tinca Gobba Dorata di Poirino
Durante le nostre esperienze a Poirino siamo stati ospiti di tre ristoranti della zona e ci sentiamo di consigliarteli tutti e tre.
L’Agriturismo Mondo Fricandò
Entrare all’Agriturismo Mondo Fricandò significa entrare in un ambiente informale: sembra quasi di arrivare a casa di amici.
Tra travi di legno, fumetti e poster, proprio come quando si è ospiti di amici, si gustano prodotti semplici e genuini, tutti provenienti dalla tradizione della zona.
Dai ravioli fritti, fino alla polenta con raschera, passando per i salumi e senza dimenticarsi la grande star, la Tinca Gobba Dorata di Poirino.
L’Agriturismo Daij Gépolin
Un Agriturismo un po’ più chic, immerso nella cornice unica del Castello di Corveglia, tra le cui mura pare si aggirino fantasmi.
Anche qui i prodotti sono tutti semplici, genuini e della zona.
Proprio fuori, nel bellissimo giardino, tra le papere starnazzanti, c’è una peschiera dove vengono allevate le tinche.
Jacopo, proprietario insieme al fratello del castello, infatti, è il secondo produttore di questo splendido pesce DOP.

Il Castello di Corveglia.
La Trattoria Primavera
La Trattoria Primavera è il classico e piacevole ristorante piemontese della tradizione: qui si inizia il pranzo con il vitello tonnato e si finisce con il bunet.
Un piccolo consiglio per te
La Tinca Gobba Dorata è un pesce stupendo e unico. Il suo gusto colpisce davvero e, come ci hanno insegnato, bisogna ricordarsi che della tinca si mangia tutto!
Per gustarla elimina la pinna dorsale, prendi il pesce con due mani (dalla testa e dalla coda) e mordilo partendo dalla schiena (cioè dalla gobba!).
Mangia tranquillamente anche la pelle, che è saporitissima, e la testa, se è ben pulita.
Se la tinca è piccolina puoi tranquillamente mangiarne anche le lische.
Ti lasciamo un breve video del nostro secondo Press Tour a Poirino. Buona visione!
2 commenti
Articolo molto bello ed interessante.
Ho scoperto tante cose che non conoscevo!
Camilla, ne siamo davvero felici!
Grazie mille del feedback e speriamo che tu possa assaggiare la tinca il prima possibile!