Se stai programmando un weekend nella città catalana, ci sono alcune tradizioni che dovresti conoscere. Per questo ti racconto alcune storie e leggende di Girona, che certamente ti faranno camminare per le sue strade in maniera del tutto diversa…
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Cosa troverai in questo articolo
STORIE E LEGGENDE DI GIRONA (…e non solo!)
Durante il nostro soggiorno a Girona siamo venuti a conoscenza di alcune interessantissime leggende legate alla città.
Non pensavamo che questa località fosse così ricca di curiosità e ammetto che questa scoperta è tra i motivi per cui Girona mi ha colpito particolarmente. In questo modo, infatti, si entra realmente in contatto con la tradizione antica della città e della Catalunya.
Le mosche di San Narciso
Nel 1285 l’esercito francese, non riuscendo ad entrare in città, attaccò e distrusse i quartieri fuori le mura, lì dove sorge la Chiesa di Sant Feliu che contiene tutt’oggi il sepolcro di San Narciso.

Il sepolcro di San Narciso nella Cattedrale di Girona.
Questo, nonostante fosse ben chiuso da una pesante lastra, fu profanato ed i resti del santo vennero sparsi ovunque.
La leggenda narra che un falegname, tentando di ricomporre il corpo per riporlo in una cassa, si accorse che dal sepolcro uscivano sciami infiniti di mosche.
Gli insetti, enormi e verdi, dotati di un pungiglione molto grosso, si indirizzavano verso l’esercito francese che nel frattempo era riuscito ad entrare in città.
Le mosche attaccarono cavalli e soldati, provocandone la morte e costringendoli alla ritirata.
La spedizione francese fallì miseramente e definitivamente poco tempo dopo nella battaglia del Col del Panissars.

Le mosche di San Narciso, raffigurate in un vicolo di Girona.
Si dice che il miracolo si sia ripetuto anche nel 1653, quando la città fu assediata dalle truppe del generale Pléssis Bellière.
In quella occasione gli abitanti di Girona condussero il sepolcro di San Narciso sulle mure e le mosche uscirono nuovamente, attaccando ancora l’esercito nemico.
Pare che questo evento si verificò anche altre volte.
Durante la guerra civile, però, sembra che i resti del Santo siano andati distrutti e che oggi il sarcofago sia vuoto.
Le mele di San Narciso
Un’altra delle interessanti leggende di Girona riguarda ancora San Narciso.
La città era spesso soggetta ad inondazioni e nonostante si costruissero ponti di soccorso e si praticassero fori nei muri in maniera che l’acqua defluisse, i problemi non si risolvevano.

Le cases penjades di Girona sul fiume Onyar.
Si trovò, però, una soluzione sovrannaturale che sembrava funzionare.
Durante la Festa di San Narciso venivano benedette delle mele, che successivamente venivano lanciate nell’Onyar.
Si dice che addirittura i frati della città piantarono, per questo motivo, alberi di mele in uno dei loro possedimenti.
La strega della Cattedrale di Girona
Una storia davvero particolare è quella che riguarda la strega di Girona.
Se si guarda bene, sul retro della cattedrale, c’è un doccione che ha forma umana.

La strega della Cattedrale di Girona.
Si dice che questa fosse una strega che abitava in città.
La donna, dedita alla magia nera, aveva l’abitudine di scagliare pietre contro la Chiesa, fino a quando, un giorno non fu trasformata “divinamente” in pietra e gli abitanti decisero di inserirla nella costruzione dell’edificio sacro.
In questo modo dalla sua bocca non sarebbero più uscite maledizioni, ma solo acqua piovana.
Il vampiro della Rambla
A Girona c’è un’altra figura che ti osserva mentre passeggi per le strade della città: è il vampiro della Rambla.
Sotto i portici della strada principale, in un angolo, c’è la testa di un uomo, con barba e ali da pipistrello.

Il Vampiro della Rambla di Girona.
Nonostante i vampiri siano leggendariamente maligni, questo è un vampiro romantico.
Questa creatura mitica, infatti, adora usare i suoi poteri per far innamorare gli abitanti della città.
Se un ragazzo o una ragazza riesce a portare la persona amata sotto alla figura di pietra, riuscendo a farsi fare un regalo, il vampiro farà in modo che tra i due sbocci l’amore.
La leggenda del Tarlà di Girona
L’origine di questa bella leggenda risale al 1348, quando Girona venne colpita da una terribile pestilenza.
Il quartiere dove la malattia era scoppiata venne chiuso, le finestre furono sbarrate e il Carrer Argenteria divenne un luogo di silenzio e morte.
Le terribili giornate della quarantena dei poveri residenti, però, venivano allietate da un buffo personaggio che con acrobazie e i giochi era in grado di divertire grandi e piccini.
Durante la pestilenza morirono fortunatamente pochissime persone, si dice per intercessione di Sant’Agostino, e gli abitanti del quartiere vollero ricordare quel simpatico personaggio che aveva reso meno amare le loro giornate: il Tarlà.
Ogni 27 Agosto a Girona si festeggia questa figura con gioia e allegria.
Il culo della Lleona
Questa è la più famosa delle tradizioni legate alla città.
Nella Calle Calderers 19 si trova la famosa Lleona, una colonna in stile romanica risalente al XII secolo.

La Lleona, Girona.
Per anni tutte le persone che entravano o uscivano dalla città toccavano o baciavano il sedere di questa leonessa (che in realtà è un leone maschio), che si diceva, appunto, essere di buono auspicio.
Il gesto era accompagnato spesso da una frase rituale:
No es un buon ciutadano de Girona quien no ha besato el culo de la leona!
La statua che troviamo oggi è un calco in gesso dell’originale che si trova al Museo d’Arte di Girona.
DUE TRADIZIONI CATALANE (…DI CACCA)
Ci sono due tradizioni legate all’intera regione della Catalunya davvero assurde. Non scrivo “di cacca” perché sono brutte o poco simpatiche, ma perché parlano proprio… di escrementi!!
Pensa che un’antica usanza catalana vuole che prima di mettersi a tavola si usasse questo augurio: «Menja bé, caga fort!» (che più o meno vuol dire: «Mangia bene, caga forte!»).
Il Caganer catalano
La prima tradizione catalana che abbiamo scoperto è stata quella del Caganer.
Nei negozi di souvenir adocchiavamo sempre una statuina di un uomo intento a fare la cacca. Dopo qualche ricerca abbiamo scoperto di cosa si trattava.

Calamita del Caganer, una tradizione catalana.
La storia vuole che l’origine di questa figura risalga tra il XVII e il XVII secolo e che in origine il Caganer rappresentasse un campagnolo, vestito in abito tradizionale catalano, nell’atto di defecare.
Inserire la statuina all’interno del presepe porterebbe fortuna e allegria, viceversa potrebbe essere causa di sventure.
Come per il nostro italiano Presepe Napoletano, anche in Catalunya, recentemente, si usa dare al Caganer le sembianze di personaggi famosi (noi abbiamo trovato anche la Regina Elisabetta seduta sul WC!).
La simbologia legata a questo personaggio è varia e passa dal segno di buon auspicio connesso alla fertilità della terra, all’eguaglianza fra le persone obbligate a defecare qualunque sia il loro status sociale.
Il Tió de Nadal
Questa tradizione è un po’ più inquietante…
Il Tió de Nadal, o cagatió, è un tronco d’albero a cui vengono date rozze fattezze umane e protagonista di una particolare cerimonia che si tiene la Vigilia di Natale.
Il cagatió viene posto al centro della casa, seminascosto da una coperta sotto la quale vengono posti dei dolciumi.
I bimbi devono bastonare il tronco affinché “faccia la cacca” (che altro non sono, ovviamente, che i dolcini precedentemente nascosti).
I bambini, felici, picchiano il Tió de Nadal invocando una filastrocca che spesso fa così:
Caga, tió
almendras y turrón
no cagues arenques
que son demasiado salados
caga turrones
que son más ricos
caga tió
almendras y turrón
si no quieres cagar
te daré un bastonazo
¡Caga, tió!
Una tradizione un po’ particolare, non ti pare?
Cercando online altre informazioni sulle leggende di Girona ho trovato questo libricino, che credo sia davvero interessante se vuoi approfondire l’argomento!
Conosci altre tradizioni popolari catalane? Raccontacele, siamo davvero curiosissimi!!
2 commenti
Articolo sorprendente. Certo alcune tradizioni sono curiose 🙂
Grazie!! In effetti alcune sono davvero… curiose (io, forse, direi anche strane 😉 eheh)!
Grazie mille di essere passato!