La Collina degli Zingari: il regno Rom di Soroca

di Selene Scinicariello

In viaggio succedono cose inaspettate. Quando si lascia la propria zona comfort per intraprendere una nuova avventura accade spesso di rimanere stupiti e inaspettatamente segnati da un incontro, un sorriso o una scoperta. In Moldavia, durante il press tour organizzato da moldova.travel, ho vissuto una di quelle esperienze capaci di rimanerti addosso per giorni, mesi e anni. Oggi, grazie a uno spunto che mi arriva direttamente dal programma Ambassador di Momondo, voglio parlarti della Collina degli Zingari di Soroca, in Moldavia.

 

La Collina degli Zingari di Soroca

 

Sulla sponda destra del fiume Dnestr, a 160 km a nord dalla capitale Chișinău, sorge la città di Soroca, famosa per l’antica fortezza fatta erigere nel 1499 durante il regno del principe moldavo Stefano il Grande.

Basta entrare nel castello e salire sui bastioni per scorgere, alle sue spalle, una collina letteralmente ricoperta di enormi e lussuose ville. Sono le abitazioni dei più di 5.000 Rom che vivono a Soroca.

Certo, non tutti si possono permettere di costruire una casa come quelle che si scorgono dall’alto della Fortezza: molti vivono in abitazioni più modeste o addirittura in baracche, altri ancora scelgono di lavorare al proprio palazzo e di costruirlo in altezza, ma abitano solo il pian terreno, lasciando incompleti gli interni del resto dell’edificio.

Tutto ciò, però, lo si nota davvero solamente una volta raggiunta la Collina degli Zingari e facendo due passi in questo particolare quartiere.

Le strade sterrate, piene di buche e sassi, stonano con il lusso delle cose a tre piani abbellite da capitelli, cupole dorate e cancelli dalle forme stravaganti. Guardando bene si nota che molti degli edifici sono ancora in costruzione, una donna si reca al pozzo per prendere l’acqua e un gruppo di cani randagi si riposa all’ombra di un albero.

La Collina degli Zingari è un enorme contrasto.

 

vecchia casa abbandonata sulla collina degli zingari di soroca

 

Alcuni edifici replicano il Teatro Bolshoi di Mosca, il Campidoglio di Washington e addirittura la Basilica di San Pietro, ma dietro i vetri rotti di una casa abbandonata l’erba cresce incolta riprendendosi i suoi spazi.

Passeggiare per queste strade fa un effetto strano: la stravaganza kitsch degli edifici lascia interdetti, così come l’intonaco che si stacca da un vecchio muro e la faccia di una donna che si affaccia al cancello della sua abitazione per vedere chi sei.

 

abitazione che ricorda il teatro Bolshoi di Mosca sulla collina degli zingari di soroca

a
Abitazione che ricorda il Teatro Bolshoi di Mosca sulla Collina degli Zingari di Soroca.

 

I Rom di Moldavia

 

I Rom sono rintracciabili in Moldavia sin dal 1400.

Oggi non si conosce il numero esatto delle persone di questa etnia che vivono stabilmente nel Paese: nel 2004 è stato fatto un censimento, ma sono davvero tantissimi coloro che hanno deciso di non dichiararsi come Rom. Si stima che in tutto potrebbero essere tra i 200 e i 250 mila (così si legge anche in un articolo sui Rom della Moldavia dell’Osservatorio Balcani e Caucaso).

I diversi gruppi Rom si differenziano a seconda dell’estrazione sociale e del tipo di lavoro svolto: a Chişinău, ad esempio, si trovano moltissimi lautari, violinisti, mentre nella regione di Calaraşi si trovano i linguarari, artigiani che producono cucchiai.

Durante l’Unione Sovietica, i Rom moldavi sono stati in grado di tessere rapporti commerciali (legali tanto quanto illegali) con la vicina Ucraina, Bielorussia e la stessa Russia. Queste relazioni esistono ancora oggi ed è grazie a esse che molti Rom moldavi oggi si possono considerare dei veri e propri imprenditori… Ed ecco spiegato lo sfarzo di quelle case un po’ troppo kitsch sulla Collina degli Zingari!

 

scorcio sulla via principale della gypsy hill di soroca

 

L’incontro con il Baron Artur Cerari

 

È camminando per le strade del quartiere che, insieme ai miei compagni di viaggio, mi sono imbattuta in Artur Cerari, il “barone” degli zingari moldavi.

Artur è il più lontano possibile dall’immagine che si ha di un Rom: è un uomo piccolo, dalla barba bianca e lunga. I suoi occhi vispi ti studiano mentre parla del più e del meno. Sono certa che Artur abbia la capacità di capire chi sei prima che tu possa dirglielo.

Artur si fa chiamare barone ed è una figura di riferimento tra i Rom della Moldavia, la sua autorità risolve le dispute tra la comunità Rom del Paese e c’è chi dice che non ci si possa neanche sposare senza il suo consenso. Artur racconta che lui, come gli altri baroni in giro per il mondo, fa capo al re, una figura autoritaria che “governa” a livello globale tutta la popolazione Rom. C’è chi dice, invece, che questo sia un titolo che si sia affibbiato da solo perché suo padre veniva chiamato “re”.

Artur parla 8 lingue: tra queste ci sono il romaní, il russo, il rumeno, il farsi e lo yiddish. Pare sappia suonare una serie infinita di strumenti musicali, ama le porcellane ed è un abile commerciante e imprenditore. Da quando è succeduto al padre ha reso la Collina degli Zingari di Soroca, la Gypsy Hill, come la chiama lui, una vera e propria attrazione per turisti: si fa pagare una quota (spesso neanche troppo bassa) ed organizza eventi e banchetti in stile gitano per coloro che hanno voglia di scoprire le tradizioni e le usanze del suo popolo.

Artur vuole far conoscere il popolo Rom al resto del mondo e… lo fa a modo suo!

Prima di lasciarci, il barone ci ha invitati ad entrare nel suo giardino per scattare una foto.

Nel viale d’ingresso si trovano una serie di vecchie macchine sovietiche. Pare che una di queste fosse appartenuta a Yuri Andropov, Segretario del Partito Comunista nel 1982. Un’altra auto, invece, mostra un foro di proiettile proprio sul vetro frontale: uno scherzo per turisti curiosi o un’altra storia da raccontare?

 

foto di gruppo con il baron artur cerari a soroca

 

Come visitare la Collina degli Zingari di Soroca

 

Incuriosita da questo luogo ho chiesto ad Alla, la nostra guida, se fosse possibile visitare la Collina degli Zingari di Soroca da soli o se fosse sempre meglio andarci con una guida. La risposta è semplice: in molti visitano la Gypsy Hill da soli, gli abitanti sono tranquilli e sempre divertiti dalla presenza di stranieri, ma occhio a non farti convincere ad entrare in una delle case. Pare che questo sia il modo preferito di alcuni di loro per fare due soldi: mostrano le proprie case in cambio di una lauta mancia!

In alternativa esistono dei tour guidati, alcuni che prevedono anche un vero e proprio banchetto in stile gitano. Il mio consiglio è quello di informarsi presso l’Ente del Turismo Moldavo.

 

pozzo sulla gypsy hill di soroca

 

Perché la visita alla Collina degli Zingari di Soroca mi ha emozionata tanto

 

Durante il corso della nostra vita viviamo, volendo o meno, immersi in pregiudizi e stereotipi. Spesso ciò che raccontiamo a noi stessi è solo frutto di supposizioni, credenze popolari e idee che provengono da racconti di terzi. Molte volte quelle narrazioni hanno un fondo di verità, si basano su fatti accaduti e comprovati. Spesso, però, noi non lo sappiamo.

Per questo motivo, quando si viaggia, è fondamentale lasciarsi andare, aprirsi al nuovo e allo sconosciuto.

È necessario scegliere un libro, leggere un racconto, studiare la storia del luogo che si sta visitando, carpirne i segreti, quelli che si trovano tra le pagine di carta di vecchi romanzi e nelle parole che solo le persone del luogo possono pronunciare.

È fondamentale per crescere e per diventare consapevoli: la verità non è mai una sola e questo l’ho imparato viaggiando, conoscendo persone diverse da me e lasciando che toccassero, con i loro racconti, le mie emozioni e il mio cuore.

La visita alla Collina degli Zingari di Soroca è uno di quei momenti che porterò con me per sempre, sul quale continuerò a interrogarmi a lungo e che lascerò libero di vagare tra memorie, interrogativi e consapevolezze. Libero di scardinare i cardini delle mie certezze, libero di suonare una musica gitana nei momenti tristi, libero di ricordarmi che poi, in fondo, ognuno di noi conosce troppo poco di sé stesso, anche solo per provare a dire di conoscere qualcun’altro.

 

 

Grazie a Momondo per lo spunto che mi ha permesso di scrivere questo articolo.

Se ti ho incuriosito con questa storia e con il mio racconto e ora hai voglia di partire per la Moldavia, ti consiglio di dare un’occhiata alle offerte di voli sulla celebre piattaforma di comparazione prezzi.

 

Se hai in programma in viaggio in Moldavia, non dimenticarti di leggere tutti i consigli che ho preparato per te!

Grazie a Moldova.Travel per avermi permesso di scoprire questo luogo.

 

#admomondo

#owtravelers

2 commenti

Gabriella 22 Ottobre 2019 - 15:30

Ho finito ora di leggere il tuo racconto che ho trovato interessantissimo ed emozionante. Hai tratteggiato un mondo sconosciuto e tenuto “alla larga”, trovando qualcosa di completamente diverso dallo stereotipo che ne abbiamo.
Naturalmente hai messo anche un tassello per un viaggio futuro fuori dagli schemi.
Al prossimo!

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Selene Scinicariello 22 Ottobre 2019 - 15:44

Ciao Gabriella, ti ringrazio di cuore per aver letto il mio racconto e per averlo apprezzato.
La Collina degli Zingari e l’incontro con il Barone Artur mi hanno emozionata e mi hanno davvero dato modo di pensare e di mettermi in discussione.
Spesso pensiamo alle persone e alle loro vite senza conoscerle davvero. Questo non vuol dire che tutti siano buoni… Le persone cattive esistono! Credo, però, che non stia a me giudicare gli altri e sono fermamente convinta che la verità non sia mai una sola. Spero di essere riuscita ad esprimere almeno in parte questa sensazione che ho dentro da quel giorno.
Un caro saluto e grazie mille per essere passata!

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