Visitare Dachau non è semplice. Non lo è per le emozioni che suscita, per le riflessioni che porta con sé e per quel dolore che, volendo o meno, resta attaccato anche una volta usciti dal Memoriale.
Non vogliamo cadere nella retorica dicendoti che la visita a quello che fu il primo campo di concentramento nazista ci ha storditi, scossi e che per ore abbiamo camminato in silenzio, uno a fianco all’altro, senza essere capaci di dirci una parola. Non vogliamo apparire banali, superficiali né opportunisti. Parlare di Shoa è difficile. Parlare di qualsiasi orrore del genere lo è.
La guerra, l’odio, il razzismo e la prevaricazione sono il male. Decidere di visitare luoghi come Dachau aiuta a prenderne consapevolezza, non senza che questa scelta lasci, però, una ferita nell’animo di ognuno di noi. Sarà che il dolore è troppo. Sarà che a volte in questa società ci rendiamo complici, spesso inconsapevoli e altre volte solamente troppo pigri, di soprusi e orrori. Sarà che nessuno è mai pronto per la verità. Scegliere di visitare Dachau significa accettare la Storia, osservare ciò che l’uomo è capace di fare e fermarsi a riflettere: Memoria e consapevolezza possono aiutarci a creare un futuro migliore.
In questo post abbiamo deciso di darti alcuni consigli per visitare Dachau: dai luoghi da vedere all’interno del Campo, ad alcune informazioni per organizzare la visita. Speriamo che tutto ciò possa esserti utile.
Ci scusiamo in anticipo se il post non sarà corredato da moltissime fotografie fatte da noi: pur sapendo che un giorno avremmo voluto scrivere qualcosa a riguardo, mentre eravamo lì, non siamo riusciti a scattarne un numero adeguato perché il pensiero era impegnato a non sprofondare sotto al peso di ciò che vedevamo.
Cosa troverai in questo articolo
Dachau prima, durante e dopo la guerra
Mercoledì 22 marzo 1933 verrà aperto nelle vicinanze di Dachau il primo campo di concentramento. Abbiamo preso questa decisione senza badare a considerazioni meschine, ma nella certezza di agire per la tranquillità del popolo e secondo il suo desiderio.
Così fu annunciata l’apertura del Campo di Concentramento di Dachau.
Fu Himmler a prendere l’iniziativa e lo fece un mese dopo la salita al potere di Hitler. Come luogo scelse un’ex fabbrica di munizioni della Prima Guerra Mondiale a pochi chilometri da Monaco di Baviera, su un terreno umido, paludoso e desolato.
I primi prigionieri ad arrivare furono comunisti e socialisti: in poche parole, chiunque si opponesse politicamente al regime. Con il tempo iniziarono ad aggiungersi anche senzatetto, omosessuali e Testimoni di Geova.
Inizialmente le persone che venivano recluse qui sarebbero dovute essere “rieducate” attraverso i lavori forzati, ma con l’arrivo delle SS a sostituzione della polizia bavarese, iniziò il periodo del terrore e gli omicidi erano all’ordine del giorno.
Nel 1937 iniziò l’ampliamento del Campo di Concentramento che si concluse alcuni mesi dopo. Così, nel 1938 iniziarono a intensificarsi gli arrivi di detenuti e tra loro, questa volta, c’erano anche Sinti, Rom ed Ebrei non solo tedeschi, ma anche stranieri.

Il piazzale dell’appello.
Il vero e proprio cambio di rotta arrivò nel 1940 quando il primo forno crematorio entrò in funzione. Il Reich diede vita al progetto di sterminio totale dei suoi oppositori: lavoro forzato, denutrizione e omicidi di massa erano le tecniche attraverso cui Hitler e i suoi seguaci avevano intenzione di eliminare gli “indesiderabili“. Dachau fu un vero e proprio campo di prova e arrivare qui voleva dire andare incontro a morte certa.
Nel 1944, a Dachau, venne inaugurato un nuovo edificio composto da quattro forni crematori e un’enorme camera a gas la quale, secondo alcuni studi, non fu mai utilizzata. Le uccisioni di massa continuarono e si intensificarono gli “esperimenti scientifici” sulle persone. Le baracche erano sovraffollate e di continuo scoppiavano epidemie. I detenuti continuavano a morire.
Il Campo di Concentramento di Dachau fu liberato domenica 29 aprile 1945. Ciò che videro gli alleati una volta riusciti a entrare fu qualcosa che le parole non possono descrivere: corpi ammassati, persone in fin di vita, esseri umani scheletrici che piangevano di gioia per la propria liberazione.
A Dachau morirono almeno 41.500 persone: il numero certo non lo si conosce ancora e probabilmente rimarrà sconosciuto per sempre.
La storia di quello che fu il primo e uno dei più terribili luoghi del Nazismo fa venire i brividi, tremare la mani e scendere una lacrima.
Visitare Dachau: i luoghi
Durante la tua visita al Campo di Concentramento avrai modo di conoscere meglio e nel dettaglio la triste storia di questo luogo. Lo farai attraverso l’audioguida, se deciderai di acquistarla, o attraverso i pannelli espositivi disseminati lungo il percorso, ma lo farai soprattutto attraverso tutte quelle sensazioni che i luoghi di fronte ai quali ti troverai riusciranno a trasmetterti. Di seguito ti elenchiamo, brevemente, cosa vedere a Dachau.
L’ingresso del Campo di Concentramento

Scritta “Arbeit Macht Frei” all’ingresso del Campo di Concentramento di Dachau.
Se hai deciso di visitare Dachau il tuo primo incontro sarà con la Jourhaus, l’edificio che per lungo tempo fu la sede principale del comando delle SS.
Sotto all’edificio c’è un semplice cancello di ferro su cui spicca la scritta “Arbeit Macht Frei” (Il lavoro rende liberi). Questo era l’ingresso al campo per i nuovi prigionieri.
La scritta fu poi ripresa anche per altri campi di concentramento, compreso Auschwitz: come dicevamo all’inizio, Dachau fu un vero e proprio modello per tutti gli altri campi di concentramento nazisti.
L’Edificio di Manutenzione e il Bunker
Subito dopo aver varcato l’ingresso, sulla tua destra troverai l’edificio di manutenzione. Al suo interno oggi è allestita una mostra che ripercorre la storia di Dachau dal 1933 sino alla Liberazione avvenuta per mano degli alleati.
All’interno del museo troverai alcuni reperti d’epoca, potrai leggere i racconti delle persone che sono riuscite a sopravvivere, sfogliare alcune riproduzioni di giornale in cui si parlava di Dachau come un ottimo luogo per la rieducazione dei prigionieri, guardare alcune fotografie che ritraggono le orrende pratiche che i nazisti operavano sui detenuti usati come cavie umane e potrai assistere ad alcuni video documentari.
Preparati a un percorso toccante, capace, molto spesso, di togliere il fiato per la commozione.
La mostra ti aiuterà anche a capire cosa avveniva dentro all’edificio. Qui, infatti, si trovavano la lavanderia e le cucine, ma anche la Sala Shunt, dove avveniva la registrazione dei prigionieri e i bagni nei quali gli internati veniva spogliati, rasati e privati, quindi, della loro libertà e umanità.
Sul retro dell’edificio si trova il Bunker, una prigione di isolamento dove i detenuti erano costretti a rimanere in piedi all’interno di celle minuscole per diverse ore, se non giorni.
Il Memoriale Internazionale

Il Monumento Internazionale.
Di fronte all’edificio di manutenzione si trova l’enorme piazzale dell’appello. Qui i prigionieri sostavano in piedi per ore due volte al giorno, qualunque fossero le condizioni meteo.
Sul tetto dell’edificio, così che fosse visibile a tutti, capeggiava la scritta“C’è un cammino verso la libertà. Le sue tappe sono: l’obbedienza, l’onestà, la pulizia, la sobrietà, la diligenza, l’ordine, lo spirito di sacrificio, la veridicità, l’amore per la patria”: parole che, insieme alla scritta sul cancello di ingresso, dovevano apparire come un pugno nello stomaco di ogni detenuto.
Oggi in quello che un tempo era il piazzale dell’appello sorge il Monumento Internazionale. Al centro una scultura commemora tutti coloro che per disperazione hanno deciso di lanciarsi contro il filo spinato, a lato, invece, le ceneri di uno dei prigionieri ricordano tutte le persone che hanno trovato la morte all’interno di Dachau.
Le Baracche
I letti nelle baracche. I bagni nelle baracche.
Proseguendo la visita al Campo di Concentramento di Dachau ti troverai davanti al luogo dove un tempo sorgevano le baracche dei detenuti.
Oggi gli edifici originali sono stati demoliti perché pericolanti, ma ne sono stati ricostruiti due. Al loro interno sono stati fedelmente riprodotti gli ambienti, il che ti aiuterà a capire quali dovevano essere le condizioni di vita all’interno del Campo.
Esternamente, dove un tempo sorgevano gli edifici, sono state poste delle pietre che mostrano l’esatta posizione di tutte le baracche di Dachau.
Se si usa un po’ di fantasia e si prova ad immaginare come doveva essere la situazione quando i muri erano ancora in piedi, vengono i brividi: gli spazi erano angusti, stretti e tutto doveva apparire terribilmente opprimente.
Ti ricordiamo che il campo fu progettato per contenere 6.000 uomini, ma in certi periodi arrivò a ospitarne più di 30.000.

Perimetro delle baracche.
Le Camere a Gas e i Forni Crematori
Il momento più toccante della tua visita a Dachau sarà quello in cui arriverai alla zona dei forni crematori.
Per arrivarci oltrepasserai un piccolo ponticello e a quel punto ti ritroverai davanti a due edifici: il primo forno crematorio del campo e la Baracke X, l’edificio che conteneva ben quattro forni crematori e la camera a gas.

Forni crematori.
I forni crematori servivano a disfarsi dei corpi dei prigionieri morti, mentre la camera a gas fu costruita per velocizzare i tempi dello sterminio. Se quella di Dachau sia mai entrata in funzione è ancora oggetto di discussione. Nonostante alcuni testimoni affermino di averci lavorato, di essere certi che la Brausebad (la sala della doccia) fosse in funzione nell’ultimo periodo di attività del campo, non sono giunte, secondo alcuni studiosi, prove attendibili che così fosse.
Informazioni utili per visitare Dachau
Dopo averti dato qualche indicazione su cosa vedere a Dachau, vogliamo lasciarti qualche informazione utile per visitare il Campo di Concentramento vicino a Monaco di Baviera.
Come arrivare a Dachau
Se arriverai in macchina troverai un parcheggio a pagamento presso l’Alte Römerstraße 73. Nei mesi compresi tra novembre e febbraio potrai lasciarvi l’auto gratuitamente.
Se, invece, non disponi di un mezzo privato potrai raggiungere il Campo di Concentramento di Dachau con i mezzi pubblici.
Il metodo più semplice è quello di prendere la S2 dalla Stazione Centrale di Monaco (Hauptbahnhof) e poi il bus n° 726, che parte proprio di fronte alla Stazione di Dachau e conduce fino all’ingresso del Memoriale del Campo di Concentramento (KZ-Gedenkstätte).
Per raggiungere Dachau avrai bisogno di un biglietto per i mezzi pubblici che comprenda anche questa zona. La soluzione migliore è quella di acquistare un ticket giornaliero Monaco XXL: in questo modo potrai muoverti liberamente sia a Dachau che a Monaco città.
Ricorda che esiste anche la possibilità di acquistare un biglietto giornaliero di gruppo Monaco XXL: se sarete in due pagherete uguale, ma in caso foste più di due sarà molto conveniente.
Se rimarrai a Monaco più giorni, come abbiamo fatto noi, valuta l’idea di acquistare la IsarCard: dà diritto a viaggi illimitati sulla rete dei trasporti pubblici a seconda delle aree scelte. Il suggerimento è quello di andare in biglietteria e chiedere all’addetto di aiutarti nella scelta a seconda dei luoghi che vorrai visitare.
Per maggiori informazioni sulle tariffe dei biglietti visita il sito web di Munich MVV.
Se hai intenzione di visitare Monaco di Baviera potresti essere interessato a leggere i nostri consigli su cosa fare in città.
Come visitare Dachau

Il viale alberato.
La visita al Campo di Concentramento di Dachau è un momento che sicuramente ti rimarrà nel cuore per moltissimo tempo, quasi sicuramente per sempre.
Visitare Dachau significa provare orrore per ciò che accaduto, provare vergogna come esseri umani di fronte alla cattiveria e alla mostruosità di una morte insensata, programmata e impedita solo quando ormai era troppo tardi.
Decidere di recarsi in questo luogo deve essere una scelta consapevole.
Dachau è un luogo di memoria, un luogo sacro e un luogo di riflessione. Sii sempre rispettoso e, soprattutto, silenzioso.
Abbi rispetto per chi è morto e per chi ha lottato per la vita. Abbi rispetto per te stesso e per chi, come te, sta visitando questo luogo. Abbia rispetto per la Memoria.
L’audioguida
Detto questo, ti consigliamo con il cuore di acquistare l’audioguida al Centro Informazioni.
Il costo è di € 4 ed è un’ottima opportunità per esplorare meglio questo luogo. L’audioguida ti racconterà non solo la storia del Campo, ma ti darà modo di ascoltare anche alcune toccanti testimonianze sia dei sopravvissuti sia dei soldati americani giunti a liberare Dachau.
Contando che l’ingresso al Memoriale è gratuito, credici se ti diciamo che ne vale la pena.
L’audioguida è presente in moltissime lingue, compreso l’italiano.
Tour guidati
All’interno del Campo, in alcuni giorni specifici, è possibile partecipare ad alcune visite guidate.
Le visite si tengono anche in italiano, durano 2 ore e mezza e sono limitate a 30 persone. Non è possibile prenotare, quindi, recati in anticipo!
Per informazioni sugli orari visita il sito del Memoriale del Campo di Concentramento di Dachau.
Se, invece, vuoi avere la certezza di essere accompagnato da una guida e capisci abbastanza bene l’inglese, ti consigliamo di prenotare un tour guidato di Dachau con partenza da Monaco. Nel prezzo sarà compreso anche lo spostamento da e per il Campo di Concentramento.
Cosa visitare vicino a Dachau
Se dopo aver visitato il Campo di Concentramento di Dachau avrai voglia di fare qualcos’altro potresti prendere l’autobus per recarti nel centro della cittadina e visitare il Castello di Dachau.
Il Palazzo è compreso nel Bayerischen Schlösserverwaltung, un biglietto che ti dà la possibilità di visitare alcuni dei più importanti castelli della Baviera al costo di 26 € a persona per la durata di 14 giorni.
Noi dopo la visita al Campo di Concentramento eravamo abbastanza toccati e non ce la siamo sentita di visitare il Castello.
Questi erano i nostri consigli per visitare Dachau, speriamo che i suggerimenti possano esserti utili. Per qualsiasi domanda o dubbio scrivici attraverso il form della pagina CONTATTI, se potremo aiutarti ne saremo molto felici.
2 commenti
Ho visitato questo inferno moltissimi anni fa, quando ancora la memomoria era fresca degli studi scolastici sull’argomento. Fu un’esperienza toccante di cui ancora oggi ricordo i particolari
Crediamo che visitare questi luoghi sia fondamentale. Ciò che si vede e, soprattutto, ciò che si prova una volta lì è indimenticabile. Il ricordo continua ad accompagnarci per sempre e, forse, è solo così che si può riflettere e imparare ad avere consapevolezza per provare a creare un futuro migliore.
Saranno frasi fatte, ma siamo convinti che tutti dovrebbero visitare Dachau o qualsiasi altro Campo di Concentramento. Solo vedendo si capisce davvero l’orrore.