Durante il nostro viaggio on the road nei Balcani occidentali abbiamo visitato alcune delle più belle città dell’Albania e abbiamo scoperto 3 particolari leggende albanesi che ora voglio raccontarti.
Cosa troverai in questo articolo
3 leggende albanesi che devi conoscere prima di un viaggio in Albania
L’ALBANIA: IL PAESE DELLE AQUILE
Il termine Albania è di origine incerta.
C’è chi dice che provenga dalla radice protoindoeuropea albho-, che indicava il “bianco“, oppure dalla quella alb-, che significherebbe “collina“. Altri ipotizzano, invece, che derivi dalla tribù illirica degli Albani.
Ma c’è una cosa davvero curiosa: gli albanesi indicano la loro terra con il termine Shqiperia.
Il nome discende da Shqiponja, cioè da aquila in italiano.
La prima delle 3 leggende albanesi che voglio raccontarti è quella che racconta proprio il perché del nome albanese di questa terra.
Si dice che in un lontano passato un giovane, durante la caccia, vide un’aquila volteggiare sopra di lui serrando nel becco un serpente.
Quando questa si allontanò, il giovane si arrampicò sulla cima della montagna e vide nel nido il cucciolo del rapace che giocava con il serpente apparentemente morto.
Il rettile scattò di colpo, tentando di uccidere il piccolo aquilotto, ma il giovane fu più veloce e trafisse la bestia con una freccia.
Il ragazzo prese con sé il cucciolo e si avviò verso casa, ma fu presto raggiunto dall’enorme aquila che gli promise, come ricompensa se gli avesse restituito il piccolo, l’acutezza dei suoi occhi e la potente forza delle sue ali.
Il giovane accettò e crebbe audace e potente, sempre accompagnato dal giovane aquilotto che lo guidava nelle sue imprese.
La gente era sbalordita dalle gesta del giovane uomo e decise di incoronarlo re, soprannominandolo Shqipëtar (figlio dell’aquila): è così che il suo regno prese il nome di Shqipëri, o Terra delle Aquile.
SCUTARI: LA LEGGENDA DEL CASTELLO DI ROZAFA
La seconda delle leggende albanesi che ti racconto è quella del Castello di Rozafa che domina l’affascinante città di Scutari, al nord dell’Albania.
Una delle più antiche leggende dell’Albania narra la storia di tre fratelli impegnati nella costruzione della fortezza.
Il lavoro che gli uomini facevano di giorno, di notte crollava, rendendo inutile ogni sforzo.
Un giorno passò di lì un vecchio saggio che confessò ai tre che l’unico modo per rendere le mura forti e solide sarebbe stato il sacrificio di una delle loro mogli.
La scelta della donna da sacrificare doveva essere casuale e, così, si decise che colei che il giorno seguente avrebbe portato il pranzo, sarebbe stata immolata per la comunità.
Il voto di silenzio fu però infranto dai due fratelli maggiori che raccontarono tutto alle mogli.
Il giorno dopo, così, fu la moglie del più giovane a portare il pranzo agli uomini.
La donna accettò di essere murata viva, alla sola condizione che una gamba, un braccio, un occhio ed una mammella, rimanessero scoperti così che potesse vedere, cullare, accarezzare e allattare il proprio figlio.
BERAT: LA LEGGENDA DEI GIGANTI TOMOR E SHPIRAG
Un’altra bella leggenda albanese l’abbiamo scoperta a Berat, affascinante cittadina caratterizzata da case bianche e da mille finestre affiancate tra loro che si confondono, rendendo difficile capire dove finisce una casa e dove inizia l’altra.
La storia racconta di due fratelli, Tomor e Shpirag, innamorati entrambi della bella Berat.
I due finirono per affrontarsi in un duello. Tomor combatteva con una spada, colpendo il fratello e provocandogli diversi tagli. Shpirag percuoteva il fratello con una mazza, ricoprendo il suo corpo di gonfiori.
I due non si fermarono fino a quando entrambi morirono, trasformandosi nei monti che ancora oggi si vedono.
La fanciulla si disperò, pianse così tanto che diede vita al fiume Osumi, trasformandosi anch’ella in pietra e diventando la roccia sulla quale oggi sorge il magnifico castello di Berat.
Queste sono le 3 leggende albanesi che abbiamo scoperto durante il nostro viaggio in Albania. Tu ne conosci altre? Ti va di raccontarmele nei commenti?