Un altro 15 del mese è arrivato e come sempre torna l’appuntamento con Cinema e Letteratura. Questa volta ho deciso di raccontarti un’iniziativa davvero molto particolare e il brevissimo film che la racconta. Oggi voglio parlarti di The World Piece, un progetto nato e guidato da Momondo, piattaforma online per la ricerca di voli e hotel.
Cosa troverai in questo articolo
The World Piece: il film sul tatuaggio che (ri)unisce il mondo
Da qualche mese sto partecipando al programma Open World Travelers Ambassador di Momondo: un gioco e una sfida che mi sta dando l’opportunità di parlare e raccontare di luoghi e di argomenti interessanti. Gli spunti sono sempre tanti e l’interesse crescente di chi segue Viaggi che mangi sui social mi conferma che la scelta di aderire al progetto si è rivelata vincente.
Qualche giorno fa da Momondo è arrivata la notizia dell’uscita di un nuovo video a conclusione di un progetto su cui lavoravano da un po’. Si trattava di The World Piece. Sono subito andata a vedere di cosa si trattava e… ho deciso che questo appuntamento mensile sarebbe assolutamente stato dedicato a questa iniziativa.
Cos’è The World Piece
The World Piece è una campagna promossa da Momondo per dimostrare che ci sono persone davvero disposte a tutto per riportare il mondo verso il rispetto e l’amore reciproco.
Dopo aver effettuato uno studio hanno scoperto che il 49% delle persone, oggi, è meno tollerante nei confronti di altre culture rispetto a soli 5 anni fa. Un dato che, secondo me, è assolutamente sconcertante e allarmante.
L’hanno pensato anche loro ed è per questo che ha preso vita questa idea: trovare persone disposte ad offrire letteralmente il proprio corpo per mandare un messaggio al resto del mondo.
Si sono candidate circa 6.550 persone… e ne sono state scelte 61.
Ognuno è stato selezionato grazie alla sua storia e per la capacità che questa ha di essere considerata universalmente valida. Ognuna di queste 61 persone arriva da un Paese diverso e la sua età è compresa tra i 19 e 70 anni. Ognuno di loro rappresenta il 70,3% della popolazione mondiale.
Queste 61 persone hanno deciso di farsi tatuare indelebilmente per ricongiungere il mondo.
Può un tatuaggio unire il mondo?
Mo Ganji è l’artista e tatuatore che ha disegnato i tatuaggi della campagna The World Piece.
Ognuno dei suoi disegni, semplici e minimalisti, è unito all’altro da una sottile linea. Questa connette un tatuaggio all’altro, un partecipante a un altro partecipante… ogni uomo a un altro uomo.
Ogni disegno rappresenta le credenze e le esperienze umane: tatuaggi e partecipanti sono stati “abbinati” a seconda di quanto l’uno rispecchiasse la storia dell’altro.
Non so se un tatuaggio sia in grado davvero di riunire il mondo. Non so dire se un gesto del genere possa davvero fare la differenza. Quello di cui sono più che certa è che ogni azione, anche quella più piccola, ha delle conseguenze. Un’azione nobile non può che generare altre azioni positive.
Il gesto di queste 61 persone e di tutte le altre 6.000 che si sono presentate, regala una speranza. La fiducia nella possibilità di riportare il mondo verso la solidarietà e la coesione.
Perché siamo tutti umani, uniti da paure e angosce, da amore e curiosità. Siamo tutti uniti da una stessa, sottile linea… la nostra vita.
Il film The World Piece: dove vederlo?
Dopo aver scelto i partecipanti, dopo essersi coordinati con i tatuatori e dopo aver fatto sì che alle 61 persone fosse stato fatto il tatuaggio, gli ideatori del progetto hanno invitato tutti a Londra per due giorni di riprese.
Da qui è nato il film The World Piece: un breve video di 5 minuti e una serie di piccoli spezzoni in cui ogni partecipante racconta la propria storia.
Oggi è possibile vedere queste immagini sul canale YouTube di Momondo.
Ecco il video.
Io mi sono emozionata: in qualche modo queste immagini, queste persone, hanno toccato qualcosa dentro di me. Sarà la paura che il mondo possa davvero continuare a procedere in una direzione sbagliata, sarà la consapevolezza di un periodo storico non proprio roseo… sarà la voglia di dire al mondo “Ehi, guardate che siamo tutti uguali! Abbiamo timori, infelicità e problemi… Proviamo tutti le stesse emozioni! Sappiamo amare e odiare… ma quando amiamo siamo persone migliori!“.
Non importa il colore della pelle, la fede o la religione. Non importa il nome del Paese in cui siamo nati. Siamo umani e questo è quello che conta.
Viaggia, perché viaggiare è il modo migliore per rendersene conto.
Spero di averti incuriosito almeno un po’. Io sono rimasta molto affascinata da questa idea e devo ammettere che il video su YouTube mi ha parecchio emozionata. Non so se si possa davvero cambiare il mondo con i piccoli gesti, ma di certo si può sensibilizzare chi si ha vicino… e questo è sempre un primo passo verso un cambiamento più grande.
Se il video ti è piaciuto… condividilo: in questo modo anche i tuoi amici lo vedranno!
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